Depressione economica e partito onnipresente. Il Lìder Maximo lascia la sua isola peggio di come l'aveva trovata
Nell’orgia di luoghi comuni partita con l’elezione di Donald Trump, è diventato un assioma che il nuovo Presidente Usa piacesse a quelli che i benpensanti occidentali giudicano, per ragioni diverse, antipatici e incazzosi. L’ungherese Orban, il russo Putin, l’egiziano Al Sisi, per esempio. Con loro anche Benjamin “Bibi” Netanyahu, premier di Israele e non esattamente un prodigio di affabilità
In Yemen i sauditi hanno violato 114 volte il cessate il fuoco. I morti sono più di 12mila. Ma nessuno si commuove come per Aleppo
Truppe di terra, bombardamenti mirati e apertura alla Russia. Tutte le mosse del tycoon contro lo Stato islamico
La clamorosa ma non imprevedibile vittoria elettorale di Donald Trump lascia attoniti i faziosi ma offre infiniti spunti di riflessione ai laici veri, a quelli che non hanno paura della realtà né di farsi interrogare da essa
Sono tante le ragioni che rendono preziosa la lettura di Sangue occidentale (da oggi in edicola con ilGiornale e in libreria), il libro che Matteo Carnieletto e Andrea Indini hanno dedicato ai colpi terribili che, tra 2015 e 2016, il jihadismo islamico ha portato contro di noi
Secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, i rifugiati sono oltre 65,3 milioni. “Il sistema dell’assistenza sta fallendo"
Quelli che ostentano grande preoccupazione per la sorte dei bambini della Siria avrebbero dovuto scrivere qualche riga, almeno per decenza, sulla manifestazione che pochi giorni fa ha animato le scuole e le piazze di Aleppo, Damasco, Homs Yabroud e Tartus, dove migliaia di bambini cristiani e musulmani si sono radunati per chiedere la fine della guerra e pregare per la pace. “Con la nostra gioia e il nostro canto”, hanno scandito i ragazzi, “vogliamo oggi esprimere il desiderio che nella nostra amata Siria salga la musica della pace e non il rumore delle bombe, perché possiamo continuare a vivere con i genitori e gli amici e possiamo studiare e giocare senza paura”. L’appello dei bambini proseguiva in modo significativo: “Ti chiediamo, Signore, di illuminare i capi dei popoli che decidono il nostro destino, perché scelgano la pace e non la guerra”
“Un genocidio di bambini”. È questa l’espressione che i rappresentanti dell’Unicef in Italia hanno usato per quanto accade in queste settimane ad Aleppo
Dopo cinque anni di una guerra civile tra le più crudeli e di una guerra per procura tra potenze che ha fatto quasi 300 mila morti, l’unica cosa decente è augurarsi che l’accordo per il cessate il fuoco in Siria, siglato da Russia e Usa e accettato sia dal Governo di Damasco sia dall’Alto comitato negoziale siriano che raccoglie i gruppi dell’opposizione armata cosiddetta “moderata”, e destinato a entrare in vigore da questa sera, possa funzionare