Aeroporti: Aldeasa fa rotta su Vancouver

Obiettivo: sinergie tra ristorazione e duty free. Il mercato mondiale vale 14 miliardi

Massimo Restelli

da Milano

Canada, Nord Europa, Medio Oriente, Asia: addentrarsi nei piani di sviluppo del gruppo Autogrill per il business aeroportuale è come fare il giro del mondo in un istante. Un’espansione a cerchi concentrici che, a poche settimane dalla firma di Autogrill per lo scalo di Cork in Irlanda, ha consegnato i duty free di Vancouver in gestione ad Aldeasa (l’operatore spagnolo controllato con Altadis).
Il contratto ha un controvalore complessivo stimabile per Aldeasa in 500 milioni di euro (pari a 700 milioni di dollari canadesi) in dieci anni, ottenibile considerando i ricavi annuali (61,75 milioni di dollari) dei 12 punti vendita, la durata del contratto e la dinamica della superficie commerciale che è destinata ad aumentare dalla primavera del 2007.
Calcoli a parte quello in Canada è il primo passo compiuto da Aldeasa dopo il riassetto azionario legato all’Opa promossa da Autogrill. L’offerta per Vancouver è stata formulata con l’appoggio dell’americana HmsHost, il braccio operativo del gruppo italiano per il mondo degli aeroporti affidato alla guida del vice presidente esecutivo Elie Maalouf.
La strategia di lungo periodo è fare combaciare la mappa di HmsHost (attiva prevalentemente nella ristorazione) con quella di Aldeasa (duty free) «sfruttando la complementarietà tra i due business», ha spiegato al Giornale Maalouf. «Raramente c’è un’unica gara cui partecipare - ha proseguito il top manager - ma sicuramente sarà possibile fare appello alla rispettiva conoscenza del territorio per favorire uno sviluppo della ristorazione di HsmHost in Europa e dei duty free di Aldeasa nel Nord America. Quest’ultima guarderà poi al Vecchio Continente».
HmsHost è presente in sei aeroporti in Canada e Vancouver, secondo scalo dell’area per numero di passeggeri, rappresenta il modello di quanto potrebbe accadere nei prossimi anni, ma per capire le economie di scala potenziali tra Autogrill e Aldeasa occorre considerare il settore a livello mondiale. Secondo alcune stime, infatti, i due business catturano un giro d’affari complessivo da 14 miliardi di euro (16-17 miliardi di dollari, 10 per i duty free e 6-7 per la ristorazione).
Nella politica di espansione geografica «Europa e Nord America resteranno fondamentali», ha detto il vice presidente di HmsHost puntando l’attenzione nel Vecchio Continente su «Olanda, Germania, Paesi Scandinavi e isole britanniche». Potrebbero poi esserci novità in Medio Oriente mentre in prospettiva, seguendo un cammino di crescita per cerchi concentrici, si guarda all’Asia, dove il gruppo ha una testa di ponte in Malesia.


Politica che dovrebbe tendere a fare crescere ulteriormente l’importanza degli aeroporti nel business di Autogrill, pari al 44,6% del fatturato nel primo semestre rispetto al 46% proveniente dalle Autostrade. Per fine anno il gruppo conta di centrare ricavi in crescita del 9-10% a 3,45-3,5 miliardi a fronte di 110-120 milioni di profitti (più 20-30%) e un indebitamento inferiore al miliardo.

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