Ai lavavetri borse di studio sociali

IL VICARIATO «Roma culla della cristianità e dell’accoglienza». Storace: «Ma l’amministrazione comunale deve fare il suo dovere»

Bisogna conciliare i principi di solidarietà e accoglienza con il rispetto della legalità. È il concetto che il sindaco Gianni Alemanno sta cercando faticosamente di far capire a tutti per far sì che la capitale d’Italia e della cristianità mostri il suo volto umano e solidale anche a chi arriva da fuori, ma garantisca a chi ci vive l’ordinato svolgersi di ogni attività. Ecco perché non bisogna considerare “polemica” la preoccupazione della comunità ecclesiale esternata ieri dal cardinale vicario Agostino Vallini al primo cittadino sull’ordinanza anti-lavavetri. Secondo una nota del Vicariato sull’incontro di ieri in Laterano, il cardinale - pur consapevole della complessità del problema, ha invitato il sindaco a individuare iniziative e strumenti alternativi e integrativi che siano di sprone ai cittadini a non guardare soltanto ai propri interessi ma al bene di tutti, promuovendo così la pace sociale e una credibile testimonianza educativa alle nuove generazioni». «In una stagione in cui la vita della nostra città, al pari delle altre grandi metropoli europee - si legge ancora nella nota - è messa alla prova da fenomeni nuovi e complessi legati particolarmente all’immigrazione, la domanda di legittima sicurezza dei cittadini che la pubblica amministrazione ha il dovere di tutelare non può non essere coniugata con il diritto naturale di ogni uomo alla sopravvivenza e alla ricerca di condizioni per una vita dignitosa e correlativamente al dovere di accoglienza e di solidarietà, espressioni di giustizia e di carità, che la città di Roma, culla del cristianesimo, si è sempre adoperata ad assicurare a tutti. Al riguardo sono da deplorare comportamenti - messi in atto anche da chi si dichiara cristiano - di sfruttamento, di abusi, di speculazioni ai danni di immigrati anche regolari che desiderano un onesto inserimento sociale, come addolora un crescente clima di intolleranza sociale».
C’è da tener presente - è appena il caso di ricordarlo - che la missione della Chiesa è soprattutto la salus animarum, cioè la salvezza delle anime. Il compito o, meglio, l’onere di pensare all’organizzazione sociale (e quindi anche alle questioni che attengono alla sicurezza degli uomini) spetta, invece, all’autorità civile che, in caso di necessità, deve anche imporre il rispetto delle regole. Senza, per questo, rinunciare alla solidarietà. Ecco perché - ha spiegato Alemanno escludendo la possibilità di un ritiro dell’ordinanza - «ho preannunciato a Vallini che stiamo elaborando un progetto di borse di lavoro per coinvolgere i soggetti marginali, a cominciare dai lavavetri, in opere contro il degrado urbano, pulizia dei muri, sistemazione di strade, in modo da dare un sostegno alternativo alle persone che non possono più campare in questi modi, da un lato illegali, dall’altro negativi per la cittadinanza».
«Quelle di Alemanno - ha commentato il leader de La Destra Francesco Storace - sono ordinanze che a me personalmente sono piaciute molto. Certo, l’opinione del cardinale Vallini è autorevole, ma l’amministrazione comunale deve fare il suo dovere».
«L’amministrazione comunale - ha chiarito l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso - sta predisponendo un progetto finalizzato all’aiuto delle persone in difficoltà socioeconomica e che, dunque, coinvolgerà anche chi verrà trovato a svolgere attività abusive ai semafori in stato di disagio.

D’intesa con l’assessore alle Politiche ambientali De Lillo, saranno avviati dei corsi di formazione della durata di circa 15 giorni che verteranno principalmente sulle attività di pulizia e decoro ambientale. Al termine delle due settimane formative, i corsisti, attraverso borse di lavoro, andranno a supportare il lavoro delle squadre del Decoro urbano».

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