Alemanno a Lourdes, un viaggio oltre la fede

L’EVENTO Il sindaco capitolino «pellegrino tra i pellegrini» da oggi al 4 settembre in visita nella città pirenaica

«Pellegrino tra i pellegrini» a Lourdes. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha voluto significare la propria presenza da oggi al 4 settembre nella cittadina pirenaica. E con lui, insieme alla Diocesi di Roma, in un viaggio organizzato all’Opera Romana Pellegrinaggi, sono infatti attesi oltre duemila romani. «Sarò a Lourdes con la Diocesi di Roma - ha detto - proprio per testimoniare la continua vicinanza tra il Comune, l’istituzione civile, e l’esperienza religiosa».
E mai viaggio cade più a proposito di oggi. In un momento di tensioni tra il Governo e il Vaticano (dagli attacchi della Lega al Concordato, alle ultime questioni sul caso-Boffo) questa visita in uno dei luoghi-culto della fede cattolica e cristiana assume un sapore diverso. E importante. Alemanno del resto ha sempre dimostrato grande simpatie per il mondo cattolico, ecclesiastico e non, ha un ottimo rapporto con il segretario di Stato Tarcisio Bertone ed ultimamente ha avuto modo di apprezzare e approfondire la conoscenza di Papa Benedetto XVI nel corso della visita ufficiale del Pontefice in Campidoglio il 9 marzo scorso. Alemanno quindi può essere l’uomo giusto per rinsaldare rapporti e questo viaggio a Lourdes, tra fede e diplomazia, può sicuramente rappresentare un rafforzamento dell’amicizia tra Roma e la Santa Sede.
«Pellegrino tra i pellegrini», insomma, insieme alla moglie Isabella Rauti e a centinaia di dipendenti capitolini nel segno del tema pastorale di quest’anno dedicato al «cammino di Bernadette», vent’anni dalle apparizioni della Madonna alla sua morte. Ma non mancheranno gli impegni ufficiali: oggi, prima della messa e della veglis serale, parlerà ai pellegrini romani; domani incontrerà il vescovo di Lourdes, mentre giovedì 3 incontrerà l’Unitalsi, l’organizzazione che trasporta i malati a Lourdes e in altri santuari.

«Sarà un pellegrinaggio importante per il sindaco - ha detto Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi - soprattutto perché è il primo cittadino della nostra capitale che nelle sue radici cristiane trova il senso della sua identità più profonda e della sua vocazione alla attenzione a chi soffre».

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