Alitalia mette l’ipoteca sulla sua flotta

Nuovo sistema informatico per gestire la rete. Presto a bordo nuovi panini

Paolo Stefanato

da Milano

Nel giorno del varo degli aggiustamenti al piano industriale e dell’avvio di una nuova fase per l’Alitalia , scoppia la polemica per bocca del ministro del Lavoro, Roberto Maroni. Il consiglio di amministrazione della compagnia ha discusso dell’ipotesi, non ancora trasformata in decisione, di ipotecare la flotta di proprietà, con un ricavo massimo stimato in 485 milioni di dollari. Maroni considera «molto grave» tale misura e ha annunciato che oggi telefonerà «al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia per chiedere se sapevano di questa cosa e se non si possa intervenire in qualche modo, perché mi sembra il modo peggiore per affrontare i problemi di Alitalia. Una società che vende i beni di famiglia - ha aggiunto - mi sembra francamente ridotta molto male».
L’idea, in realtà, era già stata espressa dal presidente di Alitalia, Giancarlo Cimoli, e riportata nei giorni scorsi dai giornali. Alitalia ha una flotta di 184 velivoli, di cui 126 in proprietà e 58 in locazione; sono di proprietà 10 aerei di lungo raggio e 116 di breve e medio; mentre sono in locazione 18 di lungo raggio e 40 di breve e medio. Va ricordato che più volte, in passato, la compagnia, per esigenze di bilancio, ha venduto aerei della flotta riprendendoli contestualmente in leasing; l’ultima operazione in tal senso fu realizzata circa 3-4 anni fa, con la cessione di 20 Md80. Oggi peraltro si parla di ipoteca, che è una garanzia reale in cambio di un finanziamento, e non di vendita. È in corso, dice la compagnia, una trattativa con un «importante istituto finanziario americano».
Ieri il cda di Alitalia ha approvato le integrazioni al piano industriale, preliminare alla ricapitalizzazione. Cimoli ha annunciato che nel 2006 l’aggravio dei costi derivanti dall’incremento del prezzo di carburante, rispetto all’aggiornamento di aprile, sarà di 320 milioni. I benefici derivanti dal decreto sui requisiti di sistema sono stati stimati 85 milioni per il primo anno, e 50 milioni per ciascuno dei due anni successivi. Le azioni che sono in corso di realizzazione riguardano un miglioramento dell’efficienza a ogni livello aziendale. In dettaglio, la compagnia si doterà di sistemi informatici all’avanduardia per l’ottimizzazione degli aerei, con un’attenzione commerciale ancora più aggressiva al rapporto offerta-stagionalità. Saranno adottate azioni per valorizzare le vendite dirette, soprattutto sul web. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, si stanno sviluppando 67 progetti finalizzati a rinegoziare i contratti con aeroporti italiani e stranieri, a rivedere alcune modalità del trasporto cargo, e a introdurre innovazioni nel settore acquisti; progetti specifici si ripropongono di ridisegnare i servizi a bordo (sui quali l’Alitalia continua a puntare proprio per differenziarsi dalle low cost); si sa che è attualmente in corso la gara tra 18 panini «finalisti», tra i quali spunteranno le farciture per i nuovi snaks, mentre saranno rinnovate le modalità di offerta delle boutique. Quanto ai risparmi, da indiscrezioni è trapelato che l’obiettivo è di portarli a 200 milioni entro il 2005 e a 240 entro il primo semestre del 2006.


Il cda è stato convocato per il 7 novembre, per il varo della trimestrale; nei prossimi giorni si intensificheranno gli incontri con le banche per mettere a punto l’aumento di capitale di cui ieri il consiglio ha solo parlato, senza giungere alla delibera.

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