Alitalia, oggi al decollo il nuovo piano

da Milano

Comincia oggi il conto alla rovescia per l’Alitalia. Chiusa ieri notte con un accordo giudicato «soddisfacente» dall’azienda e «costruttivo» dal sindacato, la spinosa vertenza tesa a recuperare l’ampliamento delle perdite generato dal caro-petrolio, si riunisce il consiglio di amministrazione per la seduta cruciale: sarà varata la revisione del piano industriale e sarà deliberato l’aumento di capitale, che dovrà essere portato a compimento entro il 31 dicembre, come ha ribadito anche ieri l’Unione europea.
I numeri del nuovo piano saranno resi noti oggi. Secondo la versione originale, il 2005 avrebbe dovuto chiudersi con un risultato operativo negativo di 100 milioni, con l’obiettivo di raggiungere il pareggio nel 2006. Un mese fa la doccia fredda: conti peggiorati di 550 milioni per effetto del caro carburante. Cimoli ha reperito circa 370 milioni con un recupero di efficienza nelle spese e nella rete, l’accordo di ieri notte ha permesso di contabilizzare altri 65 milioni di risparmi all’anno, fino al 2008 (l’arco del piano). Di che cosa si tratta? di «razionalizzazione ed efficientamento» dei contratti in corso; in altre parole, miglior utilizzo del personale, più un uso «non traumatico» degli ammortizzatori sociali e l’estensione dei contratti di solidarietà (lavorare meno per lavorare tutti) al personale di volo, assistenti e piloti; tale misura interessava finora il solo personale di terra, e le astensioni a turno sono cominciate proprio in ottobre. L’azienda afferma che 65 milioni erano l’obiettivo che si era prefissata. Il segretario generale della Fit Cisl, Claudio Claudiani ha commentato: «Ci auguriamo che il senso di responsabilità dei lavoratori possa dare il via a una politica di rilancio». E ricorda che con gli accordi dell’ottobre 2004 l’incidenza del costo del lavoro è scesa dal 32% al 26% della spesa totale.
Poi ci sono i requisiti di sistema. Il decreto approvato la settimana scorsa non è stato pubblicato: sono ancora in corso una serie di calcoli che ne sottolineano la complessità. Non c’è una stima certa e definitiva dei vantaggi che procurerà ad Alitalia e alle altre compagnie. Una previsione tuttavia è possibile: quella relativa alle royalties sul carburante pagate ai gestori aeroportuali, poichè esse non seguono il prezzo ma i volumi. Per Alitalia il risparmio sarà di 11-12 milioni all’anno. All’obiettivo di 550 milioni manca ancora una parte, e oggi si saprà dov’è stata individuata.
L’altra decisione importante è l’aumento di capitale. Il consiglio di amministrazione può vararlo grazie a una delega attribuita dall’assemblea straordinaria all’inizio dell’estate, quando si pensava che la ricapitalizzazione potesse essere più vicina nel tempo. L’importo, «fino a un massimo di 1,2 miliardi di euro», secondo indiscrezioni potrebbe non essere richiesto per intero; le risorse fresche da versare potrebbero fermarsi a 1-1,1 miliardi.

Questo sembra essere l’intendimento di Deutsche Bank, che dovrebbe - sempre secondo indiscrezioni - svolgere da sola il ruolo di global coordinator, mentre Banca Intesa sarebbe una delle otto banche (tra cui Capitalia, Unicredit, Bnl) partecipanti al consorzio di garanzia. La prossima settimana è già in calendario il primo incontro ufficiale tra i vertici dell’Alitalia e gli istituti.

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