Tra amarcord e contestazioni, il Toro cerca punti e identità

Il Toro ultimo in classifica in serie B contro il Crotone (20.45, diretta Sky e Dahlia) che ha finora raccolto due pareggi in altrettante partite. Il Toro di Lerda contro il Crotone che è stato di Lerda fino a pochi mesi fa. Il Toro che ha inseguito per due mesi Gabionetta e che oggi potrebbe ritrovarselo contro, magari anche da titolare. Il Toro che potrebbe vedere crescere in curva Maratona il numero di magliette a strisce giallonere - i primi colori della squadra che sarebbe poi diventata granata - che i suoi tifosi hanno deciso di indossare per protestare contro il presidente Cairo e indurlo a lasciare il passo.
Carne al fuoco ce n’è quanto basta, insomma. E di tensione anche, se è vero che in settimana è esplosa una bomba carta davanti alla sede della società e che alla Sisport non si è respirato un clima sereno. A un certo punto Cairo, per la prima volta da mesi, si è anche speso per rassicurare tutti affermando che «questo è il Toro più forte che io abbia mai avuto e a chi dice che devo tirare fuori il grano ricordo che ogni mese stacco assegni da 1,2 milioni di euro. Vogliamo la serie A, dobbiamo solo stare calmi». Quasi nessuno tra i più agitati si è placato: va però detto che, pur tra mille equilibrismi di mercato e con pochissimi soldi a disposizione, il ds Petrachi ha messo a disposizione di Lerda gente di categoria come Sgrigna, De Vezze, De Feudis, Iunco e Pellicori, cui si è infine aggiunto il portiere Rubinho (ex Genoa e Palermo). Non ha nemmeno rinunciato a Rolando Bianchi, il Toro: peccato però che il capitano torni solo oggi tra i disponibili dopo avere saltato le prime due partite per dolori alla schiena. Considerato che l’anno passato «Rolandinho» segnò la metà dei gol granata, ecco forse anche spiegato l'inizio al rallentatore della truppa.
«Crotone è stata una parentesi bellissima della mia carriera - ha ammesso ieri Lerda, che alla guida dei calabresi l'anno scorso batté il Toro due volte su due - ma le emozioni vanno lasciate da parte. Conta solo vincere, non importa come». Servono rabbia e determinazione, serve che i nuovi - molti dei quali arrivati a poche ore dalla chiusura del mercato - si calino in fretta nell'universo Toro e non si spaventino: «Serve che il pubblico ci trascini, soprattutto adesso che ci manca un’identità di squadra.

Il tempo non ci è amico e noi abbiamo bisogno di tutti. Miracoli non ne faccio, ma sono ottimista perché ho giocatori qualitativamente e caratterialmente ben assortiti». Terza giornata di serie B, allora: Lerda non è in discussione, Cairo sì. Ancora una volta.

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