Medaglie come piovesse per latletica italiana ai campionati europei indoor di Birmingham. In totale sei, la metà doro; poi un argento e due bronzi. Con appetibili ciliegine anche due primati italiani, uno di Andrew Howe nel salto in lungo e laltro di Silvia Weissteiner sui 3.000 metri. Qualcuno si sfregerà gli occhi. E dirà: «Non può essere. Come, eravamo partiti con tanta paura e lo spettro dellennesima figuraccia aleggiava sopra questa nostra atletica». Che, però, alla fine trova sempre qualche ancora di salvezza.
Questa volta lancora ci ha riportati in un mare di beatitudine, tanto che gli azzurri hanno rimediato tal risultati da portarli al secondo posto nella classifica per nazioni. Le medaglie di ieri, giornata conclusiva della manifestazione, sono state quattro, da aggiungersi alle due di sabato, loro di Caliandro e largento della Di Martino. Ieri già di prima mattina è spuntato un oro nella casella italiana. A collocarlo Assunta Legnante nel getto del peso con m 18.92, ottenuto al terzo turno, 42 centimetri in più di Irina Khudoroshkina e ben 76 di Ryabinkina. Medaglia di tale valore indubbiamente inattesa, ma la lanciatrice, napoletana di origine ma ascolana di adozione, allenata dallo stesso direttore tecnico della nazionale, Nicola Silvaggi, non è nuova a imprese maiuscole. Tra laltro è socia della società milanese Camelot. E per quanto sia valida, incerta è la sua partecipazione allOlimpiade di Pechino perché soffre di un glaucoma.
Ma indubbiamente loro che maggiormente spicca è quello di Howe, già campione europeo outdoor lo scorso anno a Goteborg. Andrew è partito dallultimo posto dopo la qualificazione di ieri per arrivare al primo nella gara finale. Grazie al suo talento. E la sua ciliegina è il nuovo record italiano indoor con un m 8.30 ottenuto al quinto tentativo, dopo che era rimasto nelle retrovie nei primi salti. Annullato il primato - invero annoso - di Evangelisti, che aveva saltato m 8.26 esattamente ventanni fa, a Lievin in Francia. E dopo la grande impresa, Andrew si è lasciato andare a qualche eccesso di protagonismo. Allannuncio della misura ha detto: «Avevo visto mamma che dava le capocciate contro il guardrail, ho focalizzato la situazione e ho ritrovato la mia forza interiore». Comunque è stata una gara di non alto valore tecnico, salvo per Howe, poiché solo altri due atleti hanno superato gli 8 metri, il greco Tsatoumas (8.02) ed il francese Sdiri (8 netti).
Accanto ai due medaglie ori altre due medaglie, questa volta di bronzo: luna sugli 800 metri conquistata dal trevigiano Maurizio Bobbato, 27 anni, che ha concluso la gara nel tempo di 14871, grazie a un rush finale potente, pur preceduto dallolandese Okken e dallo spagnolo Quesada. Lultimo bronzo à di Silvia Weissteiner sui 3000 metri.
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