Antoniazzi: «Contro l’astensione bisogna puntare sulla persona»

Antoniazzi: «Contro l’astensione bisogna puntare sulla persona»

Per commentare questa campagna elettorale, Sandro Antoniazzi, che corse contro Gabriele Albertini nel 2001 per conquistare la poltrona di sindaco, usa i toni, quasi nostalgici del: «Non ci sono più le elezioni di una volta». «Sì, perché anni fa ci si confrontava molto di più sui problemi concreti. Ora non è più così». Lui, una vita a battagliare tra le fila dei sindacati, sa bene quali sono i problemi della gente. Ed è rimasto «un po’ deluso nel constatare che se ne è parlato poco». Mancano pochi giorni al voto-bis e lui ha un timore, sempre più forte: «Ma la gente tornerà a votare? È in corso un dibattito molto slabbrato sui referendum e la gente si scoraggia». Secondo Antoniazzi, l’astensionismo è «uno svantaggio per entrambi. In questo caso più per Penati che in teoria dovrebbe recuperare dieci punti percentuali di distanza». Un’impresa non facile, se ne rendono conto tutti. Che consiglio dà allo svantaggiato? Giocare il tutto e per tutto.

«Basta polemiche e battaglie, basta slogan, non servono più. Ora è il momento di farsi vedere il più possibile. In questi giorni va fatta una campagna elettorale a tappeto, impostata solo sulla persona. Solo così si può spronare la gente ad andare a votare».

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