Arte, a Napolinobilissima l'afroamericano Drew

Nella galleria partenopea, 16 opere dell'artista a cui si aggiunge una installazione site specific di grandi dimensioni

Prosegue sino al 19 novembre alla galleria Napolinobilissima la personale del celebre artista afro-americano Leonardo Drew che espone, per la prima volta in galleria privata italiana, 16 opere cui si aggiunge una installazione site specific di grandi dimensioni (m. 6x6), concepita appositamente per l'evento napoletano usando materiali recuperati nelle isole ecologiche di Napoli.
Leonardo Drew è una delle figure più significative tra gli esponenti della scena artistica contemporanea nera americana. Cresciuto a Bridgeport, Connecticut, in un modesto quartiere popolare, Drew si avvicina molto presto al disegno e dopo il diploma in belle arti conseguito a New York nella metà degli anni '80, si dedica completamente alla scultura e ad una ricerca sperimentale sui materiali. La sua espressione artistica trova una fonte di ispirazione inesauribile in oggetti ed elementi recuperati che poi lavora ed assembla in composizioni astratte di grande impatto visivo.
Seguendo i canoni dell'object trouvé, Drew cerca i suoi materiali in natura, per le strade, nelle discariche dove qualsiasi oggetto può essere importante: pezzi di legno e rottami di ferro, carta, cotone, imballi di plastica, macerie, stracci.
La sua arte inizia con la ricerca e la raccolta e prosegue con un ulteriore momento fondamentale: la preparazione dei materiali.
La maggior parte di quello che egli trova viene sottoposto ad un processo di invecchiamento. Drew preferisce non rivelare i particolari del procedimento che sfrutta anche la forza degli elementi naturali, come sole e acqua. Per questo motivo Drew, oltre al suo studio di Brooklyn, possiede un vasto spazio a San Antonio in Texas, un luogo con tutte le caratteristiche naturali a lui necessarie per realizzare molte delle opere che concepisce a New York.
I materiali così trattati vengono dipinti, legati tra loro o manipolati nella forma.
Il caos naturale e la rovina urbana, che questi elementi rappresentano, trovano un equilibrio ed un riscatto nella fase dell'assemblaggio quando Drew, costruita una sorta di griglia, lavora sezione dopo sezione, conferendo all'opera grande fisicità ma, allo stesso tempo, eleganza nella forma e bellezza poetica. Gli elementi tornano a nuova vita a celebrare simbolicamente il ciclo naturale di nascita-morte-rinascita.
La griglia è la mia fonte di salute mentale. Altrimenti sarebbe solo rumore - commenta a proposito Leonardo Drew - Queste cose sono forti ma se si sa cosa cercare, esse ti parleranno.
In questa convinzione, egli non ama limitare le possibilità delle sue creazioni imponendo una spiegazione personale per ogni opera che intitola semplicemente con dei numeri.
Prosegue l'artista: Quando la mia opera sta nel mio studio ha una potenza fisica che - a mio avviso - accomuna tutta l'arte afro-americana, spero che una volta finita acquisisca una leggerezza che la porti a fluttuare. Leonardo Drew porta a Napoli la sua arte che trascende qualsiasi contesto specifico, rendendo visibile l'energia con cui la morte può diventare una nuova vita.
Con questo spirito nasce l'installazione site specific che l'artista ha ideato per l'evento. Ogni oggetto che compone questo straordinario assemblaggio di svariati metri (cm 600x600) - tanto da occupare un'intera sala della galleria - è stato appositamente raccolto da Drew nelle isole ecologiche della città partenopea ed è diventato, così, l'istantanea di un'epoca. Commenta Ivana Porcini della galleria Napolinobilissima: Il caotico assemblaggio di tante differenziate rovine ci accoglie come il racconto più sincero di questo momento dando una spallata all'imperante potenza del consumismo e concedendo alle nostre vite, piene di cose inutili, molteplici punti di vista.


La galleria Napolinobilissima ha voluto cogliere quanto di poetico e vitale ci sia in questa arte, supportando la forte volontà della città a liberarsi finalmente dalla condizione straziata in cui versa da anni.
La mostra è affiancata da un catalogo con testi in italiano ed inglese di Ivana Porcini e Ian Rosenfeld.

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