Un quadro fiammingo per i seicento anni della Collegiata: la presentazione dell'opera di Willem van Herp

Presente da sempre nella collezione artistica del museo della Collegiata, il quadro della Resurrezione di Cristo è stato di recente attribuito a Willem van Herp

Un quadro fiammingo per i seicento anni della Collegiata: la presentazione dell'opera di Willem van Herp

Proseguono i festeggiamenti per il sesto centenario della Collegiata di Castiglione Olona (Varese). Giunta al secondo anno di eventi, la celebrazione per l'edificio religioso lombardo si apre all'Europa con la presentazione del restauro e l’esposizione di un dipinto fiammingo inedito, solo recentemente riconosciuto quale opera di Willem van Herp, artista fiammingo vissuto tra il 1614 e il 1677. L'opera è una pittura su rame raffigurante la Resurrezione di Cristo, il cui tema si sposa con il periodo pasquale ormai all’orizzonte.

Di dimensioni piuttosto importanti, 86x68 centimetri, il dipinto è stato riconosciuto dagli esperti come opera di notevole qualità. Non è la prima volta che trova spazio in un’esposizione, essendo stata proposta in diverse occasioni presso il museo, ma prima d'ora non aveva ricevuto le dovute attenzioni da parte degli esperti. Ora, dopo il restauro, si mostrerà a tutti in una veste pienamente leggibile, accompagnato da un nuovo contributo di conoscenze. L’attribuzione a Willem van Herp, pittore tanto talentuoso quanto poco noto, è stata formulata da Laura Marazzi, grazie alla firma abbreviata presente sul retro e all’analisi stilistica del dipinto.

Per trovare conferme di questa attribuzione c'è stata un'interessante interlocuzione con il Netherlands Institute for Art History de L'Aja, il quale, dopo le verifiche, ha inserito l'opera nel suo immenso database artistico, rendendolo disponibile agli studiosi d'arte di tutto il mondo. Stando alle ricerche effettuate, il modello da cui è stato preso spunto per la Resurrezione di van Herp è la Resurrezione di Cristo di Antoon Van Dyck, noto pittore fiammingo, che attualmente si trova in una collezione di stanza ad Hartford, nel Connecticut, presso la Wadsworth Atheneum Collection.

Nella sua copia van Herp ha inserito anche elementi personali assenti nel quadro di van Dyck, come alcuni cherubini che arricchiscono l'insieme. Questi sono un elemento piuttosto comune nei dipinti di questo genere ma non lo è il soldato che van Herp ha inserito in un angolo nel dipinto. Si ritiene che van Dyck abbia realizzato la sua Resurrezione poco dopo il 1630 ad Anversa, città in cui Willem van Herp trascorse tutta la vita e da dove esportò molte opere verso vari paesi europei, soprattutto in Spagna e Gran Bretagna.

Venerdì 24 febbraio, alle ore 16.30, si svolgerà la presentazione del restauro. Sarà presente Benedetta Chiesi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che, insieme a Sonia Segimiro ha diretto il restauro in accordo con l’ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano.

Il restauro, promosso dalla parrocchia della Beata Vergine del Rosario, è stato effettuato dall'esperta restauratrice Sonia Bozzini, che nel giorno della presentazione racconterà le varie fasi del lavoro. Laura Marazzi, conservatrice del Museo, illustrerà l’opera e il suo autore, spiegando le ragioni della nuova attribuzione. L'ingresso è libero.

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