E alla fine li hanno presi. Seguendo le tracce dei cellulari sottratti alle vittime, i carabinieri di Monza hanno bloccato uno dopo l'altro cinque nomadi incensurati, tra i 25 e 40 anni, nullafacenti. Su di loro ci sono forti indizi che li portano ad essere i sospettati numeri uno dellaggressione ad Aicurzio. Questa mattina avverrà la richiesta di convalida del fermo davanti al giudice delle indagini preliminari e a Donata Costa, il magistrato che ha condotto linchiesta con il procuratore capo di Monza Antonio Pizzi.
Per gli inquirenti sono i componenti della banda che ha dato l'assalto, nella notte tra sabato e domenica, alla villetta di via Bressan alla periferia di Aicurzio nel Vimercatese. In quelloccasione avevano picchiato a sangue la moglie sessantenne del proprietario, malmenato il marito e spezzato la caviglia al figlio di 25 anni. Il tutto per un bottino che non arrivava ai mille euro.
Gli inquirenti sono convinti che il quartetto sia responsabile anche di altre rapine in villa a Monza e un po' in tutta la Brianza che hanno seminato il terrore da una settimana a questa parte. Si tratta di cinque nomadi di origine romena. Sulle loro tracce cerano da sette giorni oltre 200 carabinieri che hanno organizzato una gigantesca caccia alluomo con posti di blocco e perquisizioni negli accampamenti nomadi della zona convinti come erano che i responsabili non fossero andati molto lontano dal luogo dell'assalto. Una settimana di controlli a tappeto e ieri mattina, il fermo avvenuto subito dopo un altro colpo.
I primi due banditi sono stati infatti bloccati ieri mattina alle 5 a Calco in provincia di Lecco poche ore dopo aver rapinato don Marino Rossi, il parroco, mentre rientrava da solo nella Canonica. Tre i malviventi che si sono portati via i soldi raccolti dal sacerdote durante le benedizioni natalizie nelle case. Il religioso, picchiato con una spranga di ferro, è stato medicato allospedale di Merate e giudicato guaribile in 25 giorni. I tre malviventi lo avevano tenuto d'occhio durante i suoi giri nelle abitazioni del paese, lo hanno atteso fuori dalla porta d'ingresso della Canonica aspettando che rientrasse. Minacciandolo sono entrati con lui nelledificio e poi lo hanno malmenato per oltre 30 minuti, fino a quando hanno ottenuto le offerte dei fedeli.
Gli altri tre presunti responsabili dellaggressione ad Aicurzio, sono stati bloccati nelle baracche ai margini del campo nomadi in via Idro a Cologno Monzese ai confini con Cascina Gobba a Milano.
La rapina era stata commessa in via Bressan ad Aicurzio con estrema ferocia. Un ora di autentico terrore tanto che Cesarino Biffi, agricoltore ed ex vicesindaco del paese, la moglie Pinuccia e il figlio erano finiti allospedale con fratture e contusioni varie per le percosse ricevute dai banditi. Erano talmente gonfi dalle percosse che nemmeno i vicini li avevano riconosciuti quando sono stati caricati sull'ambulanza. I banditi avevano fatto irruzione nell'abitazione situata in una zona isolata del paese ai confini con i campi sorprendendo padre e figlio nel sonno mentre la madre era seduta sul divano a guardare la televisione. A tutti i costi volevano sapere della cassaforte che non c'era.
Botte, urla per sapere dove erano i soldi.
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