Con gli aumenti di capitale vince il sistema-Italia

Le ricapitalizzazioni di Ubi, Intesa e Mps sono avvenute senza indebolire gli azionisti Fondazioni, che riavranno i loro soldi grazie ai dividendi. Con i nuovi parametri il mercato è soddisfatto e anche il debito sovrano è più affidabile

Con gli aumenti di capitale vince il sistema-Italia

Mi riferisco al garbato «spillo» pubblicato ieri sul Giornale. Nell’articolo su Mf-Milano Finanza, che il corsivo ricorda, mi riferivo criticamente anche a coloro - policy makers ed esperti - che un tempo sostenevano la massima apertura al capitale estero e oggi invece riscoprono la categoria degli interessi nazionali, se non dell’italianità prima quasi sbeffeggiata con riferimento alle imprese non finanziarie e, spesso soprattutto, alle banche. Efficace è stata la risposta che «lo spillo» ha dato, citando Plinio e l’impossibilità per ciascun mortale di essere saggio a tutte le ore. In considerazione, tuttavia, delle diffuse giravolte e dei ripensamenti che in questo tempo sono osservabili in una pluralità di persone, mi accontenterei di una situazione nella quale si potesse dire, almeno per i personaggi più in vista, Quandoque bonus dormitat Homerus. Sarebbe un bel passo avanti. Ciò presuppone, ovviamente, che si tratti di un vero quandoque e non di una frequenza di appisola-menti. Ma se ciò non fosse possibile, che, almeno, si dichiari, prima di battersi per una nuova e opposta tesi, di aver commesso un errore nell’avere a lungo e con pervicacia sostenuto prima una tesi contraria. È utopia pensarlo? Ho qualche dubbio.

Avendo seguito in questi anni - anzi, purtroppo, per molti decenni - le vicende economiche potrei (o potrò) fare un nutrito elenco di diverse posizioni pubbliche prima e dopo il verificarsi di eventi che di quelle posizioni hanno dimostrato l'infondatezza o l’erroneità.

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