Bambino annega in piscina

(...) Da Desio vola sul posto l’auto medica e l’ambulanza della croce rossa. Non c’è un secondo da perdere. Il dottore sale sulla lettiga che in un battibaleno arriva alla struttura sanitaria. I medici le provano tutte. Massimo finisce nel reparto di terapia intensiva. Non si riprende. Tutta la sua energia, la sua voglia di diventare grande è vanificata da un destino spietato. Alle diciotto e quindici i medici compilano il laconico bollettino medico: Massimo è morto. Arriva il maresciallo ne ha viste tante, ma questa volta deve trovare il coraggio di avvisare i genitori. Non è facile. Perché questa morte assurda? Le ipotesi al momento sono almeno tre. Prima: shock anafilattico per la puntura di qualche insetto a cui era allergico. Seconda: congestione. Terza: infarto. Sarà l’autopsia, già disposta dal magistrato della procura di Monza a svelare la verità. Adesso gli inquirenti lavorano sulle congetture. Massimo, viveva con la mamma, i nonni ed una sorella di 16 anni a Cesano Maderno, in via Sicilia, al popoloso Villaggio Snia.

Quando, con gli amichetti è partito dall’oratorio c’erano il vicario del parroco, quattro animatori e un seminarista. Poi in piscina il personale specializzato. I carabinieri della stazione di Seregno hanno aperto un’indagine per stabilire eventuali responsabilità.

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