La Bce alza da 1,4 a 1,5% le stime del Pil per il 2005

da Milano

L’ascesa dei prezzi del petrolio, complice i danni provocati dall’uragano Katrina, sta mettendo a rischio la crescita dei Paesi industrializzati, ma la Bce professa ottimismo sulle potenzialità di sviluppo di Eurolandia. Al punto da rivedere al rialzo le stime di crescita 2005 dall’1,4 all’1,5%, mentre invariata è rimasta la previsione di un più 2% per il 2006 e di un più 2,2% per l’anno successivo. Le nuove stime, che saranno rese note oggi nel corso della conferenza stampa del presidente Jean-Claude Trichet, si basano però su un prezzo del petrolio a 62,80 dollari al barile nel 2006 e a 61,20 nel 2007. A riferirlo sono fonti bancarie, secondo le quali l’istituto Trichet ha già messo in conto che l’inflazione non sarà riportata sotto il target del 2% prima della metà del 2006.

Per questo motivo, la banca centrale «potrebbe adottare toni più duri per contenere i rischi di inflazione». In sostanza, la Bce potrebbe decidere di alzare i tassi, fermi ormai da oltre due anni al 2%. Per il momento, tuttavia, l’Eurotower considera l’attuale orientamento di politica monetaria «ancora appropriato».

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