Beppe Fiorello pronto per il volo più ardito nel «blu dipinto di blu»

La famiglia ha dato l’ok: l’attore, dopo Salvo D’Acquisto e Valentino Mazzola, sarà Domenico Modugno in una fiction Rai

Carlo Faricciotti

da Milano

Beppe Fiorello come Sergio Castellitto? Certo l’attore siciliano non ha ancora raggiunto la notorietà del collega romano, ma se quest’ultimo è stato, per il piccolo schermo, Fausto Coppi, Enzo Ferrari, Padre Pio, Gioachino Rossini, don Milani, Walter Tobagi e Maigret, Fiorello ha già al suo attivo Salvo D’Acquisto, il Valentino Mazzola del Grande Torino ed è in predicato per il ruolo di Joe Petrosino, poliziotto antimafia all’inizio del Novecento attivo tra New York e Palermo. Insomma, in termini di tele-biografie Castellitto appare saldamente in testa, ma «Fiorellino» (come veniva chiamato agli albori della carriera per distinguerlo dal più celebre fratello Rosario Fiorello) ha in serbo un asso: una miniserie tv su Domenico Modugno.
A quanto pare infatti tra i diversi progetti che in questi anni hanno avuto al centro una biografia televisiva di «Mimmo» Modugno si è ora fatta largo una fiction che, unica tra le tante, avrebbe il consenso della vedova Franca e della famiglia. Lo ha annunciato ieri il regista e sceneggiatore Alberto Simone, che ha anche voluto «ringraziare la famiglia per la fiducia, ben sapendo che questo sì è un gesto che ci responsabilizza ulteriormente». Il progetto-Modugno parte già con un volto ideale, quello di Beppe Fiorello appunto, reduce dal successo del film tv di Raiuno Il bambino sull’acqua. «Con Beppe ne abbiamo già parlato - ha detto Simone, che ha diretto il suocero Nino Manfredi in Una storia qualunque e Un difetto di famiglia - e ne sarebbe felicissimo. Non solo ha una vaga somiglianza con il cantautore, ma anche una grande familiarità con le sue canzoni, visto che il padre gli somigliava molto ed era un fan di Modugno al punto di crescere i suoi figli con le sue canzoni».
Simone, che con la moglie Roberta Manfredi ha una società di produzione, la Dauphine Film Company, che ha già realizzato per Rai Fiction la serie Una famiglia in giallo con Giulio Scarpati e Franca Valeri di cui si sta scrivendo il seguito, ha parlato del progetto con la Rai e con l’emittente di Stato ha già avviato una trattativa. Già un paio di anni fa si era parlato di una fiction biografica su Mr. Volare: un progetto annunciato da Mediaset che però non era mai decollato, proprio perché privo del consenso della famiglia Modugno. «Con Franca Modugno - continua Simone - ho cominciato un percorso di conoscenza e di fiducia. Le ho mostrato i miei lavori precedenti che lei ha stimato. In passato non si era mai convinta ad acconsentire ad altri film, questa volta invece ha perfezionato con noi un accordo che mi riempie di gioia. Modugno rappresenta un pezzo fondamentale dell’identità nazionale: con le sue canzoni ma anche con le sue battaglie civili, ha attraversato il Novecento. È stato la colonna sonora della nostra vita. Da oggi cominceremo a scrivere, per i tempi di riprese non posso ancora fare previsioni. Non c’è fretta, il set si aprirà quando tutto sarà a posto».
Franca Modugno, che tra l’altro ha sempre collaborato con il marito, sarà coautrice del primo trattamento di sceneggiatura. «È una fonte primaria per la biografia di Modugno - aggiunge Simone - porterà grande ricchezza al progetto e sarà garante della ricostruzione della vita di suo marito». Secondo il progetto, la miniserie «non sarà solo il racconto dell’uomo pubblico, del cantautore che con Nel Blu dipinto di Blu è ancora oggi tra i più amati in America, Francia, America Latina e ovviamente Italia, ma anche la storia privata, dei suoi affetti familiari e del suo impegno civile».
Insomma, una biografia autorizzata che non tralascerà nulla dell’avventurosa vita di Domenico Modugno, nato a Polignano a Mare (Bari) il 9 gennaio 1928, operaio in una fabbrica di Torino, miglior allievo del corso di recitazione al Centro sperimentale di Cinematografia a Roma, attor giovane in teatro nel 1952, fino alle trasmissioni radiofoniche degli anni Cinquanta Amuri... amuri, in cui con un misto di dialetto pugliese e siciliano conquistò il successo anche della critica, divenendo così di fatto il padre dei cantautori italiani. Il 1958 fu l'anno della vittoria al Festival di Sanremo con Nel Blu dipinto di Blu, scritta con Franco Migliacci, un successo mondiale che gli valse due Grammy e il top delle classifiche americane. L’anno successivo è quello del bis a Sanremo con Piove e poi altri successi, anche sul palcoscenico con il musical Rinaldo in campo e L’opera da tre soldi di Brecht-Weill diretta da Giorgio Strehler. Tanta tv (come lo sceneggiato scritto da un Andrea Camilleri non ancora celebre, Western di cose nostre), cinema (tra l’altro, musicò per Pier Paolo Pasolini Cosa sono le nuvole).


Nel 1984 un ictus, durante le prove de La luna nel pozzo, un programma di Canale 5, lo colpirà nella parola e lo costringerà su una sedia a rotelle, cosa che lo animerà ancora di più nello spirito conducendo, come parlamentare del Partito Radicale, battaglie civili tra cui si ricorda la denuncia clamorosa delle condizioni disumane dei pazienti del manicomio di Agrigento. Fino alla morte, il 6 agosto 1994, nell’amata casa di Lampedusa.

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