Black bloc scatenati: guerriglia urbana con incendi e saccheggi

La Nato festeggia i suoi 60 anni e Strasburgo brucia. I black bloc hanno lanciato molotov, distrutto e saccheggiato con una furia cieca. Dopo un giorno di battaglia urbana si contano 50 feriti. Sul sito di controinformazione Indymedia, un anonimo italiano descrive così gli scontri: «Dai due lati del Reno i rispettivi cortei francese e tedesco hanno colpito e polverizzato nel fuoco il simbolo politico e militare della divisione statuale e gerarchica dei territori nazionali». In prima linea contro la polizia, oltre ai giovani vestiti di nero, incappucciati e mascherati, sventolavano molte bandiere rosse con la falce e martello della sinistra radicale europea. Anche se i leader antagonisti francesi, giunti a Strasburgo per dire no alla Nato, se ne sono andati o hanno dimostrato visibilmente il loro imbarazzo di fronte all’esplosione di violenza. Come sempre hanno tirato fuori la storia dei provocatori «infiltrati» nel corteo. La verità è che un nocciolo duro di 2-3.000 manifestanti puntava solo a scatenare la guerriglia urbana per rovinare la festa al summit della Nato.
I tafferugli sono iniziati prima dell’alba. Nel buio i gendarmi francesi lanciavano lacrimogeni contro manipoli di black bloc, che tentavano di dirigersi verso il centro di Strasburgo completamente blindato. Almeno 27 attivisti sono stati arrestati, compresi dei sub di Greenpeace, che volevano lanciarsi nel Reno. L’obiettivo era riemergere davanti alla passerella dell’amicizia che collega Francia e Germania, oltrepassata dai leader della Nato. La tensione è aumentata durante la mattinata, con i manifestanti che si concentravano nei punti d’inizio dei cortei di protesta. I black bloc, armati di spranghe e bastoni, si erano già organizzati per la guerriglia scatenandosi con lancio di molotov e pietre. Molti innalzavano davanti ai fotografi dei mattoni con la scritta «Stop Nato». La polizia rispondeva con lacrimogeni e proiettili di gomma. La manifestazione, che doveva partire dal piazzale d’Europa, ha raccolto 10mila persone secondo le autorità, 30mila per gli organizzatori. La situazione è degenerata subito dopo mezzogiorno.
Il corteo dei duri della sinistra radicale era composto da circa tremila manifestanti. Almeno 1.800 erano black bloc pronti a tutto. Divisi in squadre, hanno cominciato a dar fuoco ad una stazione di servizio. Poi ad un vecchio ufficio abbandonato della dogana. Un pilone che faceva sventolare la bandiera della Nato è stato abbattuto. Alte colonne di fumo grigio si sono alzate verso il cielo. Le sparute bandiere pacifiste sventolavano sempre più timidamente in mezzo al caos e all’anarchia imposti dai black bloc. Sul lato tedesco la polizia ha bloccato il resto dei manifestanti che voleva raggiungere il versante francese, nel momento in cui sono scoppiati gli incidenti più duri. Sul ponte del Reno i black bloc hanno fronteggiato i reparti antisommossa della gendarmeria erigendo improvvisate barricate con cartelli stradali e bruciando pneumatici. Il vandalismo più grave ha colpito un albergo della catena Ibis, che per fortuna era stato evacuato. I teppisti anti Nato sono entrati saccheggiando quello che trovavano.

Poi hanno incendiato il pianterreno a colpi di molotov. Le fiamme si sono espanse e hanno bruciato l’intero edificio. Gli scontri, sempre più furiosi, con la polizia sono proseguiti fino a sera.
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