«Bper è radicata nel territorio e vicina alle imprese»

Enrico Boschivi

Modenese, 63 anni, Ettore Caselli è il direttore generale di Banca popolare dell’Emilia Romagna. Da tre anni alla guida dell’istituto, ha sempre chiuso bilanci record, consolidando il ruolo di riferimento di Bper per famiglie e imprese nell’Emilia Romagna. Ha risposto ad alcune domande sulle attese del mercato.
Il sistema bancario è alla ricerca di consolidamento, mediante la crescita dimensionale, acquisizioni e accorpamenti. Lo sviluppo dimensionale è dunque la strada maestra per maggiore competitività?
«È fondamentale per la stabilità, lo sviluppo e la competitività del sistema bancario. Non dobbiamo dimenticare che molte banche, anche di minori dimensioni, conservano un ruolo essenziale per i sistemi produttivi locali. Lo stesso governatore ha ricordato che crescita e internazionalizzazione delle imprese sono favorite da crescita e internazionalizzazione delle banche. Il gruppo Bper si è dimostrato capace di fare coesistere il localismo di 14 banche distribuite in molte regioni italiane, con un’offerta di servizi di alta gamma, in linea con quelli di istituti di maggiori dimensioni, anche per quanto concerne proprio internazionalizzazione e finanza d’impresa».
Come deve muoversi una banca per favorire e sostenere le aziende all’estero?
«Posso dire che cosa abbiamo fatto noi. La nostra banca detiene, già da diversi anni, partecipazioni di minoranza in numerose società bancarie dell'Est Europa (nella Repubblica Ceca, in Slovacchia, Ungheria, Romania, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia). Siamo entrati nel capitale di banche presso le quali sono attivi degli “italian desk” in grado di assistere in modo completo la clientela italiana. Queste presenze affiancano quelle dirette in Irlanda e in Lussembrurgo, mentre in Estremo Oriente sono attivi uffici a Hong Kong e a Shangai. A questa rete territoriale abbiamo poi affiancato accordi con l’Ice e la Sace, sempre con l’obiettivo di fornire alle imprese che guardano ai mercati internazionali l’appoggio più completo».
Si rimprovera al sistema bancario scarsa competitività e, di conseguenza, costi per il consumatore troppo elevati e spesso ingiustificati, come nel caso dell’estinzione di un conto...
«Il sistema bancario in Italia agisce già con un buon grado di concorrenza, forse perfettibile ma comunque discretamente elevato, e sono certo che questo elemento si rifletterà favorevolmente, in prospettiva, sia sulla dinamica dei prezzi che nella qualità dei servizi. Quanto alle spese di estinzione dei rapporti di conto corrente, mi fa piacere precisare che Bper ha da tempo eliminato queste commissioni. I costi di gestione in Italia sono influenzati dall’ammontare dei bolli statali, senza i quali il livello dei costi dei conti correnti sarebbe di fatto allineato con quello degli altri Paesi europei».
Con Basilea 2 possiamo pensare a un nuovo rapporto tra banche e imprese fondato su una maggiore trasparenza? Cosa può fare una banca per favorire questo processo?
«Con Basilea 2 il rapporto tra banca e impresa assumerà una maggiore chiarezza informativa. Per le banche diventerà fondamentale misurare correttamente i parametri che entrano nel calcolo del rating, e ciò dipenderà dalla possibilità di raccogliere e gestire i dati necessari. Oltre a informazioni di natura quantitativa, saranno importanti conoscenze di tipo qualitativo, per esempio relative all’imprenditore e al management, al contesto economico in cui l’azienda opera e alla posizione strategica che ricopre o si propone di ricoprire in quel contesto. L’insieme delle informazioni raccolte fornirà un quadro completo sull’impresa, sia dal punto di vista patrimoniale e finanziario che sotto l’aspetto degli obiettivi di crescita e delle prospettive di mercato.

Entrambe le parti dovranno giocare il proprio ruolo: le banche nella capacità di trasmettere correttamente l’esperienza acquisita e le principali regole di interpretazione del rating, le imprese aumentando la propria cultura finanziaria e aggiornando i propri criteri di gestione».

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