Buon vento: Luna Rossa barca da battere

Mascalzone rinuncia a regatare con la nuova barca: «Abbiamo avuto un guaio in allenamento»

Antonio Vettese

Domani si ricomincia, sono regate vere che interrompono la monotonia degli allenamenti quotidiani. Per qualche giorno un brivido di pubblico, qualche scarica di adrenalina. Si chiama Act dodici Louis Vuitton, è una mini serie e sarà organizzata come quella vera delle selezioni degli sfidanti, con un piccolo artificio per completare la classifica e permettere a tutti di fare lo stesso numero di regate. In pratica non si elimina nessuno e tutti continuano a correre fino alla fine, anche se chi è fuori dai primi quattro nei round robin (l’unica fase in cui tutti incontrano tutti) non potrà pensare di esser ripescato e vincere. Luna Rossa parte come barca migliore dell’anno. Pur non essendo quella che ha il migliore punteggio nella somma complessiva degli eventi fin qui disputati, è in testa al campionato mondiale 2006. «A maggio abbiamo fatto delle buone regate - ha detto lo skipper de Angelis -. Sono passate tre settimane ricche di lavoro per noi e per gli altri. La serie che sta per iniziare sarà interessante grazie al diverso formato, del tutto simile a quello della prossima Louis Vuitton Cup, che prevede un round robin, semifinali e finali. Non ci saranno punti facili e questo non dovrà modificare la concentrazione e la determinazione. Ogni team darà il cento per cento per andare avanti e attendiamo con impazienza questo piccolo assaggio di quello che ci aspetta l’anno prossimo».
Luna Rossa continuerà a usare la nuova barca mentre altri sindacati, pur disponendo di uno scafo della quinta generazione, lo tengono «in frigorifero». Per qualcuno è un ritardo di preparazione, per altri scelta strategica. L’anno prossimo non sarà più possibile usare, per gli allenamenti, scafi acquisiti che non sono stati costruiti nel paese del club sfidante, questo per esempio potrebbe impedire ai poverissimi (al momento) cinesi o ai francesi di Areva (che non sembrano avere scafi certamente in costruzione) di essere presenti in regata. «Sarebbe bello vedere la nuova Alinghi sul campo di regata - aggiunge de Angelis -. Sebbene sia stata consegnata all’inizio di aprile loro sembrano decisi a non utilizzarla. È una delle opzioni a disposizione del defender che li rende ancora più forti. Anche per questo dobbiamo sempre esser sicuri di mettercela tutta, non pensare mai all’obiettivo minimo e restare concentrati per ottenere la migliore performance possibile».
A distanza gli fa eco Chris Dickson, skipper di Bmw Oracle, il più accreditato nemico della barca italiana per la Louis Vuitton Cup: «Non dobbiamo battere Alinghi, loro vogliono imparare da noi. E mentre usano la barca vecchia non regalano niente agli altri, non si mostrano. Però facendo così imparano meno di quello che potrebbero sulla loro barca».
Valencia in questi giorni? Un difficile campo di allenamento: una burrasca ha fermato le barche per alcuni giorni, ma soprattutto sono i sospetti nei confronti dello spionaggio a rendere noiosi i movimenti di team e pubblico. De Angelis: «Se sono soddisfatto? Per capirlo uno deve sempre fare una media tra il sogno e la vita reale. Certo, alcune cose le avremmo potute fare in modo diverso ma date le circostanze sono felice dei progressi che abbiamo fatto come team. La strada davanti a noi è ancora lunga e sarà molto importante riuscire ad arrivare all’anno prossimo con una buona carta da giocare».
Gli altri sindacati italiani sono tra quelli che hanno barche nuove alla base ma non le usano: Ita 85, il nuovo scafo di +39, è arrivato via nave in questi giorni e sarà montato nelle prossime settimane nel suo assetto da regata mentre l’equipaggio di Iain Percy continua a usare Ita 59, la barca più vecchia di quelle a Valencia. Per Ita 90 di Mascalzone Latino Capitalia sono già iniziati gli allenamenti e la messa a punto, ma il team non ha ritenuto opportuno schierarla in questo Act. «Il motivo per cui usiamo ITA 77 e non ITA 90 è semplice: abbiamo messo in acqua ITA 90 e abbiamo effettuato alcuni test strutturali e di velocità. Le risposte che abbiamo avuto sono più che soddisfacenti; purtroppo abbiamo avuto un problema nella zona del carrello randa e dobbiamo fare le necessarie riparazioni. Così non crediamo sia prudente metterla in acqua e stressarla subito con delle regate. Non abbiamo avuto ancora il tempo di prendere piena confidenza con il nuovo scafo», ha spiegato il timoniere Cameron Dunn.


Questi act, per chi non ha più la certezza di conquistare i posti alti della classifica come Luna Rossa, New Zealand e Bmw Oracle sono soprattutto allenamento di uomini e come dice Dickson «nessuno l’anno prossimo potrà sentirsi tranquillo dopo aver perso la partenza, anche se avrà una barca veloce. Le differenze tra noi saranno piccole». La prima regata sarà proprio il derby tra Mascalzone Latino Capitalia e Luna Rossa, partenza alle 14.10 di domani pomeriggio.

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