Cayard prepara la nuova sfida a Luna Rossa

Antonio Vettese

Quindici giorni di tempo giusto hanno consentito agli uomini di Francesco de Angelis di allenarsi con una certa intensità portando avanti un buon programma. Da dentro al sindacato dicono «alla faccia di chi ha speso soldi per andare in giro per il mondo», si parla di Alinghi che è a Dubai assieme a Victory, il sindacato svedese che ha inviato due scafi via aerea per essere pronto più rapidamente, e di Bmw Oracle e Emirates Team New Zealand a Auckland. Le attenzioni dei nostri eroi sono anche concentrate sulla seconda barca, che dovrebbe navigare entro la seconda metà di gennaio. In questi giorni il timoniere James Spithill ha perso le regate di match race in Brasile dove era considerato uomo da battere anche perché come tattico aveva il brasiliano Torben Grael; in finale ha ceduto contro il timoniere di Internet Germany, il danese olimpionico Jesper Bank che ha vinto tre delle cinque regate conclusive. Al terzo posto il danese Sten Mohr (iscritto tra gli uomini di Bmw Oracle), al quarto il timoniere di +39 Iain Percy. Altri sei timonieri di Coppa erano alla Monsoon Cup in Malesia, vinta da Peter Holmberg.
La notizia di questi giorni è che Paul Cayard sarà di nuovo nemico di Luna Rossa. Farà parte del sindacato di Desafio, ovvero dei padroni di casa. Si fa per dire, tecnicamente i padroni di casa, i defender, sono quelli di Alinghi ma insomma Desafio è il sindacato spagnolo, quello voluto anche da sua maestà Juan Carlos, sponsorizzato da Endesa, società che lavora nel campo dell'energia che ha almeno l'ambizione di entrare nei magnifici quattro della semifinale; grande nemico, in questo, anche degli altri due sindacati italiani: Mascalzone Latino Capitalia e + 39. Paul Cayard dopo il ritorno dalla Volvo Race, dove ha chiuso al secondo posto con Pirates of The Carribean, ha scelto finalmente un timido ritorno con un ruolo per il momento molto prudente. Per i primi due mesi di osservazione sarà infatti una sorta di supervisore del team, incaricato di sviluppare la velocità della barca. Dopo questa fase, lui e Augustin Zulueta, il cuore pensante del sindacato iberico, decideranno se e come andare avanti.
Tra le righe, il californiano che nel 2000 con la sua AmericaOne aveva duramente impegnato la prima Luna Rossa, aveva già timidamente detto che sarebbe tornato, che non si poteva stare troppo lontani dal grande giro e che in qualche modo sarebbe stato a Valencia. La sua partecipazione è preparatoria per una nuova campagna che lo vedrà, probabilmente, protagonista tra qualche anno, forse non più timoniere ma solo organizzatore e manager. Paul può piacere o non piacere, ma è uno dei grandi protagonisti della Coppa, certamente uno che può aggiungere spettacolo. Come lui il magico Russell Coutts di cui da tempo si fantastica il ritorno proprio a bordo di Alinghi, dopo le estenuanti trattative con Ernesto Bertarelli portate avanti dal clan dei neozelandesi, soprattutto il tattico factotum Brad Butterworth. I kiwi senza il loro leader storico si sentono meno sicuri di poter trattenere la Coppa nelle loro mani. Lo spostamento a Dubai potrebbe anche non essere casuale e legato proprio a questo motivo. Per il momento il sindacato svizzero ha comunicato un piano di regate che iniziano in questi giorni che dovrebbero portare alla selezione dell'equipaggio titolare.

A giocarsi il posto per il momento sono soprattutto i due timonieri Ed Baird, un americano a suo tempo allenatore di Coutts, e Peter Holmerg, nato alle isole Vergini, molto esperto di match race e timoniere di Oracle Bmw nella passata edizione. In realtà, l'equipaggio ruota attorno alle chiamate tattiche dell'inesauribile Brad, un cervello di raffinata ironia.

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