Chi evade le tasse? La società che le riscuote

FoggiaI cittadini pagavano regolarmente le tasse, ma i soldi non arrivavano al Comune. Il motivo: la società che si occupava della riscossione dei tributi non provvedeva a trasmettere il denaro. È quanto accertato dalla Guardia di finanza nel corso di indagini avviate a Foggia, dove la vicenda è stata scoperta grazie al sindaco Gianni Mongelli. Al quale evidentemente non tornavano i conti: e così, il 18 dicembre scorso, ha provveduto a presentare denuncia.
La Procura ha aperto un’inchiesta, i finanzieri hanno cominciato a spulciare tra le carte. E ieri, dopo mesi di accertamenti, sono scattati i provvedimenti: i militari del comando provinciale hanno eseguito un decreto emesso dal gip su richiesta dei pm sottoponendo a sequestro preventivo diversi conti correnti e denaro, il tutto per 850mila euro. Inoltre gli investigatori hanno denunciato quattro persone con l’accusa di peculato: si tratta degli ultimi quattro legali responsabili pro tempore della Tributi Italia. La società, che ha inglobato la Gestor, fino a febbraio era incaricata di riscuotere gli importi dovuti dai cittadini per vari tributi locali. Ma secondo quanto accertato dai finanzieri, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009 la società avrebbe «ritardato di molto fino a omettere del tutto - è precisato in una nota degli investigatori - il riversamento del denaro nelle casse dell’ente pubblico con cui era convenzionata provocando un danno complessivo da due milioni e mezzo di euro».
Da qualche tempo il sindaco di Foggia aveva notato che qualcosa non quadrava nei conti pubblici. E così, nel corso delle prime verifiche, ha preso consistenza il sospetto che il Comune non ricevesse quanto dovuto, vale a dire l’importo dei tributi. A quel punto il primo cittadino ha deciso di rivolgersi agli inquirenti affinché venisse fatta chiarezza. E - secondo quanto emerso dalle indagini - alla fine è stato accertato che il danno erariale è di circa due milioni e mezzo. «Si tratta di risorse sulle quali contavamo, speriamo di recuperare tutto», dice il sindaco Mongelli, eletto alle ultime amministrative con una coalizione di centrosinistra. «Il compito di una buona amministrazione è quello di verificare con precisione il flusso delle entrate: abbiamo notato che qualcosa non andava e abbiamo aumentato il livello di attenzione; successivamente - prosegue - ci siamo rivolti all’autorità giudiziaria. Di certo i mancati introiti - conclude Mongelli - hanno aggravato una situazione finanziaria che già non era rosea».
In effetti a Foggia da diversi anni è profondo rosso sul delicato fronte dei conti comunali. E in città non sono mancati gravi disagi. A cominciare dai problemi nella raccolta dei rifiuti.

La giunta intende dare il via a un’inversione di tendenza con una pesante sforbiciata nelle spese: in occasione del prossimo bilancio sono infatti previsti tagli consistenti. Insomma, un quadro tutt’altro che confortante a cui si sarebbe aggiunta - nel caso in cui le ipotesi degli investigatori dovessero trovare conferma - anche la beffa delle tasse pagate e mai incassate.

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