«Non cè solo un fronte locale, ma il prossimo obiettivo è quello di capire dove siano finiti i soldi». La procura spezzina (i Pm Luca Monteverde e Tiziana Lottini), nel giorno in cui vengono concessi gli arresti domiciliari (in ospedale) allex presidente del Parco Franco Bonanini, apre una nuova fase dellinchiesta. Si tratta della ricostruzione delle tangenti che, come è indicato nellordinanza del gip, sarebbero andate a tecnici e funzionari del Comune di Riomaggiore in cambio di una sorta di monopolio garantito a ditte e professionisti. Nellidea degli inquirenti cè un vero e proprio sistema di tangenti, con percentuali e regalie, compresa una crociera. Ma si tratta solo di uno sviluppo conseguente allorganizzazione già individuata che gestiva ogni opera pubblica e privata nel territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Da una parte cè Bonanini che gestisce Parco e Comune con un controllo politico totalitario e despotico, dallaltra ci sono funzionari e tecnici corrotti che per partecipare al «gioco» si intascano tangenti e favori. Ma quanti siano e dove siano questi soldi non è ancora chiaro. Tutto da scrivere invece il capitolo delle «inevitabili» connessioni con la politica provinciale e regionale. Negli ambienti politici spezzini, se pur a denti stetti, in molti ammettono che i vertici del centrosinistra non potevano non accorgersi di «come funzionava nelle Cinque Terre». Intanto il gip del Tribunale della Spezia, Diana Brusacà, ha concesso il trasferimento di Franco Bonanini dal centro clinico del carcere di Pisa all'ospedale Felettino della Spezia per un ricovero nel reparto Infettivi. Bonanini non potrà incontrare nessuno, né avere contatti telefonici.
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