da Milano
Roberto Colaninno anticipa il calendario per latteso sbarco di Piaggio in Piazza Affari. Il debutto sul listino potrebbe avvenire attorno al giugno del 2006, ha annunciato lindustriale mantovano che controlla il gruppo di Pontedera attraverso Immsi. Positivi anche i numeri di Piaggio: i risultati del semestre sono «molto positivi» e a fine anno prevediamo «qualcosa di meglio del pareggio», ha proseguito Colaninno senza però sbilanciarsi su quale sarà il flottante una volta perfezionato il collocamento in Borsa.
Ancora da identificare anche gli advisor che accompagneranno in Borsa la società produttrice della Vespa: loperazione prenderà avvio a fine anno, una volta completata lintegrazione tra Piaggio e Aprilia e le attività cinesi di Pontedera. Nella scorsa primavera lamministratore delegato di Piaggio, Rocco Sabelli, aveva ipotizzato una possibile quotazione del gruppo nel 2007-2008 ma ieri Colaninno ha colto il palco offerto dal Meeting di Rimini per annunciare che Vespa arriverà sul listino in tempi più brevi.
A proposito delle attività avviate in Asia, Colaninno ha sottolineato che non si tratta di una «delocalizzazione, ma di uno sviluppo industriale» perché il mercato delle due ruote di Cina, India e Thailandia rappresenta il futuro del settore con una crescita della domanda annua a due cifre.
Luomo che nel 1999 ha condiviso con la Hopa di Emilio Gnutti la grande scalata a Telecom Italia ha quindi voluto sottolineare che con il fallimento delle Opa bancarie su Antonveneta e Bnl «è stata persa unoccasione» e si è fatto un nuovo «pasticcio».
Colaninno non ha voluto invece parlare della vicenda legata al Governatore della Banca dItalia, Antonio Fazio, e alla gestione delle operazioni limitandosi a dire che spetterà alle autorità competenti valutare la situazione, ma ha sottolineato lurgenza di varare una legge sul risparmio che «vada incontro alle esigenze dei cittadini».
Il processo di integrazione tra Aprilia e Piaggio, ha infine messo in evidenza Colaninno, tiene lontani i progetti della Piaggio da Ducati, laltro marchio storico italiano che potrebbe subire cambiamenti nellassetto proprietario. «Non c'è nessun interesse» ha risposto il numero uno della casa di Pontedera a chi gli chiedeva se fosse possibile un interesse della Piaggio anche verso Ducati.
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