Il Comune accetta telecamere e «ronde» contro i nomadi

Telecamere e volontari contro l'emergenza-degrado alla Foce. A questo ricorre il Comune di Genova per far fronte a un mix composto da nomadi che stazionano giorno e notte, prostituzione e senza tetto. Il tutto, concentrato tra piazza Santa Maria dei Servi e piazza Rossetti. Gli occhi elettronici, due dei quali già installati nella prima piazza, prenderanno servizio anche in piazza Rossetti, per controllarne le frequentazioni. E poi, ci sono i volontari. Due associazioni che hanno già avviato una collaborazione con il municipio Medio Levante per il controllo e il presidio, in particolar modo, dei giardinetti. Gruppi che hanno il ruolo delle tanto detestate ronde, ma che essendo concordate con il Comune nessuno contesta.
«Sempre in tema di riqualificazione - spiega l'assessore alla Manutenzione, Elisabetta Corda - interverremo anche sulla pavimentazione di piazza Rossetti, mentre nuovi alberi saranno sistemati per ricreare il disegno arboreo originale dell'area». Per la serie: non basta, ma aiuta a diminuire la sensazione di insicurezza. «Ma l'emergenza è legata più che altro alle frequentazioni notturne - osserva Matteo Campora, capogruppo Pdl in consiglio -. Molti residenti lamentano, oltre l'annosa questione di senza tetto sotto il porticato della chiesa, la presenza di diversi camper di nomadi». Che lasciano dietro di loro, alla partenza, qualsiasi genere di spazzatura. «Per non parlare del tappeto di profilattici che si trova alla mattina tra un'automobile e l'altra».
Il problema dei senzatetto è già da tempo sotto il controllo della comunità di Sant'Egidio e del municipio. Ma resta aperta la questione nomadi. «I residenti hanno anche fatto un esposto - racconta Campora - per portare alla luce la situazione, che va avanti da tempo. Nonostante gli impegni presi da parte dell'amministrazione di mantenere pulita e ordinata la zona». Prova che l'emergenza continua. «Bisogna ripensare anche a tutta la zona compresa la Fiera e piazzale Kennedy - commenta il capogruppo Pdl -: così com'è, il piazzale, è un pessimo biglietto da visita per i visitatori della Fiera. Per esempio, la parte a mare tra la Marina e Puntavagno, potrebbe diventare una passeggiata, in prosecuzione naturale di corso Italia».

O, ancora, si potrebbe pensare a una pista ciclabile, tra Fiera e Porto antico. «Un progetto su cui stiamo lavorando, che presenteremo in autunno. Ma potrebbe essere un tassello in più nella riqualificazione della zona Foce e del suo legame con i punti di attrazione turistica della città».

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