Conoscete gli altri, soprattutto quando mangiano

Ho sempre pensato che il rapporto che ognuno di noi ha con il cibo e con il modo di stare a tavola sveli molto di noi stessi e del nostro carattere. «Dimmi come mangi e ti dirò chi sei» diceva J. Anthelme Brillant-Savarin, giuridico e gastronomo francese nell'800, ed è vero che uno dei modi più efficaci per conoscere a fondo una persona è cercare di decodificare il suo linguaggio corporeo durante un pasto. Molto utili sono i consigli di Roberta Schira, scrittrice, gourmet e psicologa del gusto che nel suo nuovo libro Il nuovo bon ton a tavola e l'arte di conoscere gli altri, spiega in modo ironico e divertente il galateo del terzo millennio dedicando ampio spazio allo «psicogalateo», ovvero la capacità di pacificare a tavola legge (il bon ton) e istinto (il linguaggio del corpo). Lei giocherella con la forchetta: che cosa vorrà dirmi? Lui valuta per mezz'ora la lista dei vini: esperto o ossessivo-compulsivo? E ancora tanti consigli per ripassare o conoscere le regole del perfetto invitato o dell'ottimo padrone di casa nell'epoca dei tablet e dei telefonini. Qual è il numero ideale di ospiti per la buona riuscita di una cena? Si portano i fiori alla padrona di casa? Dove si fa sedere l'ospite di riguardo? E allora ben vengano i voyeuristi della tavola (io sono una di loro) ma senza esagerare: una volta che la coppia si è formata può entrare in gioco lo «sgalateo», ovvero il piacere di trasgredire le norme per esclusive (e piacevoli) cene a due .