"Coprifuoco anche per la pizza? Mica siamo su Scherzi a parte"

Intervista a Diego Abatantuono. L’attore del Giambellino critica la raffica «assurda» di veti: «Così la gente diventa intollerante a tutto, anche alle leggi»

«Sembra di essere su “Scherzi a parte”. Io sono per rispettare le regole e per pagare le tasse, ma il divieto di fumare nel parco è ridicolo e idiota. Per non parlare dell’idea di arruolare guardie armate anti-spinelli: quella, più che ridicola, lo trovo assurda e pericolosa». Questa volta a criticare i divieti del Comune è un milanese d’eccezione (e d’adozione): Diego Abatantuono. «Vivo a Milano da quando sono ragazzo, e vicino a casa mia c’è un bel parco: vi piantassero qualche albero in più, invece che proibire il fumo».
Ma il fumo fa male alla salute.
«Chiudete le tabaccherie, allora. Hanno allevato milioni di fumatori, e adesso vietano il fumo dappertutto. Con tutto lo smog che respiriamo, le caldaie accese tutto l’anno, l’aria condizionata, non sarà certo una sigaretta nei parchi a farci stare peggio. È risaputo che il riscaldamento fa vivere meno a lungo, eppure c’è gente che d’inverno sta in mutande con il timer a 30 gradi. Che impedissero di inquinare, che mettessero delle auto elettriche, incentivando la gente a comprarle. Invece di mettere in bocca il palloncino alla gente, mettessero il palloncino nel tubo di scappamento: se vedono che esce nero, vuol dire che l’auto non è a norma, e va sequestrata immediatamente. Ma il divieto sul fumo è il meno: mi preoccupa di più quello delle guardie armate all’Arco della Pace. Lo trovo grave e pericoloso».
Addirittura?
«Non si scherza con la pistola. Se le guardie sono armate, va a finire che poi un colpo ci scappa».
L’obiettivo è evitare l’abuso di alcol e il consumo di droghe leggere.
«Ma dove siamo? Nel Far West? Fumi uno spinello e arriva Ringo che te lo spegne con un colpo di pistola? Ridicolo. Lo spaccio, l’eroina, quelli sono problemi seri, e non si risolvono puntando una calibro nove alla tempia. E poi l’alcol: se lo vieti lì, la gente andrà da un’altra parte».
E della guerra ai kebab che mi dice? È contrario anche a quella?
«A parte che adoro i kebab, e poi non vedo perché all’una di notte questi poveretti devono chiudere. Voglio vedere se l’avessero fatto cinquant’anni fa con la pizza margherita, con tutti i napoletani che ci sono a Milano».
Eppure oggi nel mirino c’è anche la pizza d’asporto: chiusura all’una di notte per tutti i take away, per problemi soprattutto di ordine pubblico.
«Ma di che paura hanno? Che uno esca con la pizza in mano e te la spiaccichi in faccia? Sono sconcertato».


Crede sia un problema di intolleranza?
«La gente non è intollerante. Intolleranti sono i segnali che vengono dati alla gente. Certo, a continuare così diventeremo intolleranti tutti. Alle regole».

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