Corse saltate? Ecco un sondaggio «riparatore»

Sulla ferrovia Roma-Viterbo i disservizi sono ormai cronici. Adesso, nel tentativo di tenere buoni i pendolari, Met.Ro. inventa una ricerca di mercato

Silvia Marchetti

Alla fine, anche Met.Ro. Spa si è accorta che qualcosa lungo la ferrovia Roma-Viterbo non funziona. La società che gestisce il trasporto capitolino su ferro, dopo l’ennesima denuncia arrivata per una corsa saltata e un servizio carente, ha fatto mea culpa commissionando un sondaggio «riparatore» a una società di Milano. Oggetto della rilevazione: misurare il malcontento dei pendolari per migliorare in breve tempo il servizio ferroviario.
Tra sei mesi la stessa società milanese intende effettuare un sondaggio «di ritorno» per analizzare gli effetti sugli utenti di un eventuale potenziamento del servizio sulla Roma-Viterbo. Più che di un potenziamento, tuttavia, ci sarebbe bisogno di una vera rivoluzione. È sintomatico il fatto che Met.Ro. Spa abbia deciso di sondare l’opinione pubblica a poche settimane dalle amministrative e in seguito all’impennata di proteste da parte dei pendolari che è sbarcata perfino sui banchi del Consiglio comunale grazie all’opposizione di centrodestra. Insomma, sarebbe stato impossibile chiudere un occhio di fronte alle disfunzioni di una tratta ferroviaria che, nei piani del sindaco, avrebbe dovuto costituire l’asse portante del trasporto pubblico di Roma Nord.
Le interviste si svolgono per telefono e vengono selezionati i residenti che vivono lungo i binari della ferrovia, sia nella tratta urbana che in quella extraurbana. Tra le domande poste ai pendolari, in base a una scala da uno a dieci: come giudica la frequenza dei trenini, la pulizia nei vagoni, l’informazione al pubblico e l’efficienza del servizio. Entro pochi giorni verranno diffusi i risultati. Difficilmente, tuttavia, ci saranno degli alti indici di gradimento.
Per chi vive fuori Roma ed è costretto a muoversi con la ferrovia (più di 80mila persone), la Roma-Viterbo è il binario dell’inferno. Corse che saltano o che vengono soppresse all’improvviso per mancanza di conducenti, frequenze bassissime soprattutto nelle ore di punta, lentezza del treno, vagoni sporchi e passeggeri spesso costretti a fare il viaggio in piedi per eccessivo affollamento delle carrozze. Ce n’è per tutti i gusti, ma la gente è stanca e ogni mattina alle stazioni si sentono pesanti lamentele per un disservizio cronico che non potrà certo essere cambiato con un semplice sondaggio.
Ecco alcuni dati illuminanti. Stando al monitoraggio effettuato alla Pisana dalla Lista Storace, sono 54 le corse saltate sul tratto urbano (da piazzale Flaminio a Montebello) in una sola settimana, ossia dal primo al sette aprile.
Si va da un minimo di quattro corse saltate a un massimo di sedici. In media, parliamo di circa otto corse cancellate a settimana. Il fatto più preoccupante è che non si tratta di un’una tantum ma della regola: in una precedente rilevazione attuata due mesi fa sempre dalla Lista Storace, i treni soppressi furono 58. I pendolari non vengono mai informati e finiscono con l’attendere un treno fantasma.
Dati che smontano quelli riportati sul sito web di Met.Ro. Spa, dove vengono pubblicizzate 188 corse al giorno con una frequenza di otto minuti nelle ore di punta. «Sulla tratta ferroviaria - denuncia Fabio Desideri, capogruppo della Lista Storace, che ha più volte evidenziato le disfunzioni della Roma-Viterbo - manca una informazione adeguata. L’unica è rappresentata dalle indicazioni appese al capolinea di piazzale Flaminio dagli operatori dell’azienda.

Ma solo lì, perché in tutte le altre stazioni non ci risultano segnalazioni sul servizio, fondamentali per i cittadini. Auspichiamo che questo sondaggio - continua Desideri - derivi anche dalle nostre numerose denunce, che forse hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e di Met.Ro. Spa».

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