Cranchi, crescere nonostante la crisi

Paola Cranchi, sales & marketing manager dell’omonimo cantiere di Piantedo (Sondrio), non ha dubbi: «Produttività e qualità - dice - sono sinonimi naturali di investimenti finalizzati alla tecnologia d’avanguardia degli impianti. Il nostro impegno maggiore è concentrato sulla ricerca perché intendiamo offrire un’altissima qualità a prezzi competitivi». E la risposta del prestigioso marchio valtellinese si chiama «Seventy plant 4», vale a dire il nuovo stabilimento supertecnologico da 45 milioni di euro inaugurato nel 2009 a Rogolo (Sondrio).
Paola Cranchi rappresenta la quinta generazione dell’azienda fondata nel 1870 sul lago di Como (S. Giovanni di Bellagio) da dove, circa un secolo fa, traslocò a Piantedo. Quattro gli stabilimenti: 3 in Valtellina, uno a San Giorgio di Nogaro (Udine): in tutto 350 dipendenti che producono circa 300 modelli l’anno. Con una sola parola d’ordine: crescere nonostante la crisi.
E infatti Cranchi lancia 4 nuovi modelli: un 58’Flybridge, due Soft Top (M40’e M35’) e un 30’ Endurance. Modelli dalle linee pulite e innovative, quelle del nuovo corso firmato dal centro studi ricerche e centro stile Cranchi. «Quattro nuovi modelli - aggiunge Paola Cranchi - tutti straordinari per contenuti e prestazioni, tutti fedeli alla filosofia del marchio che si pone quale obiettivo quello di dar vita al miglior connubio tra alta qualità e prezzi assolutamente competitivi».
Fly 58’flybridge. Un concentrato di spazio, razionalità e innovazione. Spazio che è tanto, ma proprio tanto. Tre camere (2 con cabina armadio), 2 ampi bagni con box doccia separati. La cucina è sullo stesso piano del salone e si affaccia direttamente sul pozzetto. Un piacevole rollbar fornito di tettuccio, con faretti e tendalini, ombreggia il fly in base alle diverse esigenze della clientela.
M40’ Soft top. In questo segmento Cranchi non ha rivali: si tratta di un modello completo, superiore per contenuti, soluzioni e design. L’imbarcazione ha una linea aggressiva e slanciata, capace di sprigionare una sensazione di movimento anche da ferma. Dettagli estetici di pregio che non passano inosservati, ad esempio il tettuccio color bordeaux coordinato alla cuscineria esterna. La ricercatezza delle soluzioni la si apprezza soprattutto negli interni, che offrono luminosità, aerazione e confort senza eguali. Due camere e un dinette, 2 bagni con doccia, una cucina ampia e ben equipaggiata.
M35’ Soft top. Grandi spazi, luminosità e tutti i confort che rendono piacevole la vita a bordo, perfetto sia per la famiglia sia per il gruppo di amici. Due camere, bagno, cucina e un’ampia dinette.
Endurance 30’. Linea filante, sportiva e asciutta, affonda le radici nel passato. Un modello walk-around, che permette di avere tutto lo spazio da prua a poppa a disposizione.
Intanto, nell’avveniristico stabilimento «Seventy plant 4», è stata prodotta la barca numero 14. L’ultimo nato tra i poli produttivi Cranchi, infatti, è totalmente operativo. Un sito dedicato, realtà unica al mondo, che Cranchi ha fortemente voluto per garantire processi produttivi all’avanguardia: drastica riduzione dei tempi di esecuzione, decisamente alta la qualità del prodotto e quella della vita in fabbrica.
«Basti pensare - aggiunge Paola Cranchi - che la fabbrica occupa una superficie coperta di 30mila metri quadrati su un’area di complessivi 140mila - consentendoci di industrializzare al massimo il ciclo di produzione e di attuare grandi sinergie, tutto finalizzato alla competitività dei prezzi finali, che poi è uno dei nostri obiettivi primari. Tuttavia i nostri clienti, ai quali con piacere offriamo la possibilità di accedere liberamente alle nostre fabbriche, hanno la possibilità in qualsiasi momento di verificare lo stato di avanzamento della loro imbarcazione. Spesso restano sorpresi dall’incredibile scenario di organizzazione, efficienza e ricercatezza estetica che si presenta ai loro occhi».
Nella storica fabbrica « Piantedo Plant 1» rimangono il Centro Studi Ricerche e Stile, il centro acquisti, l’amministrazione, il commerciale, la sala taglio (tessuti in vetro e non), l’impianto lucidatura inox e la falegnameria.


«Così come accade quando ci si è duramente impegnati per raggiungere un traguardo conclude Paola Cranchi - o quando ci si cala nel ruolo di precursore, in cantiere non amiamo esibire a tutti i costi le nostre strutture, le nostre soluzioni avanzate, le nostre conquiste. Preferiamo di gran lunga custodirle con sana gelosia, tipica di chi vuole difendere il proprio lavoro e quello dei collaboratori».

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