Autovelox, occhio alla data sul verbale: come impugnare la sanzione

Sul verbale della multa deve essere presente la data dell'ultima verifica sull'apparecchio. Ecco come difendersi in caso di sanzione

Autovelox, occhio alla data sul verbale: come impugnare la sanzione

I Comuni italiani continuano a fare cassa con le multe. Secondo quanto emerge dagli ultimi dati della Ragioneria di Stato, gli ultimi incassi dalle sanzioni ammontano a circa 1,7 miliardi di euro. Solo nel capoluogo della Lombardia, il Comune di Milano ha incassato ben 30 milioni di euro. Ma c'è un modo per difendersi dall'assalto alle nostre tasche da parte dei Comuni. Si può presentare un ricorso al prefetto o presso un giudice di pace. Come sottolinea Qn, tra le pieghe dei verbali delle sanzioni potrebbero esserci alcuni cavilli in grado di aprire le porte ad un ricorso. Nel verbale per una sanzione per eccesso di velocità potrebbe comparire un'espressione generica riguardo alla taratura dell'autovelox. Sulla sanzione deve essere riportata soprattutto la data dell'ultima verifica sull'autovelox.

E a stabilirlo è stata una sentenza della Cassazione: "Solo a condizione che vi sia espressa indicazione nel verbale dell'avvenuto adempimento, il rilevamento può presumersi affidabile, con conseguente onere dell'opponente di contestare la cattiva fabbricazione, installazione e/o funzionamento del dispositivo".

La data della verifica sull'apparecchio non può essere superiore ad un anno come previsto dalla direttiva dello scorso 7 agosto. Insomma, in caso di multa, conviene controllare in modo accurato il verbale. Dai dettagli potrebbe emergere la strada per impugnare la sanzione.

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