Brescia, i nomadi "guidano" la piazza antifascista

Al corteo antifascista di Brescia nomadi, centri sociali e immigrati. I sinti: "Noi siamo gente che lavora..."

Brescia, i nomadi "guidano" la piazza antifascista

Nel sabato dei cortei antifascisti anche Brescia ha voluto fare la sua parte. Alla testa dei manifestanti c'erano soltanto sinti. "Noi siamo gente che lavora - dicevano i nomadi in piazza - se ne date la possibilità". E poi, marciando per le vie del centro città, catavano "Prendi questa mano zingara".

Nelle ultime settimane, come ricorda il Fatto Quotidiano, Brescia è stata il centro di numerosi attacchi. Lo scorso 11 febbraio alcune bombe carta sono state lanchiate contro i prefabbricati di via Gatti che ospitano stranieri e persone in difficoltà economica. L'indomani al campo nomadi di via Orzinuovi, invece, sono state bruciate quattro auto. Il 23 febbraio, infine, è stato dato alle fiamme il Centro Sociale Magazzino 47. "Dei topi di fogna si sono introdotti nel centro sociale e hanno appiccato un incendio alla libreria - hanno raccontato al Fatto alcuni antagonisti - la finestra forzata, gli evidenti segni di effrazione e un intenso odore di benzina non lasciano dubbi. Per fortuna il nostro compagno che era dentro sta bene".

Durante il corteo di ieri non ci sono stati scontri. Tutto è filato liscio. Oltre alle centinaia di sinti, che "guidavano" la testa della manifestazione, hanno sfilato anche i centri sociali e gli immigrati.

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