Buone notizie per chi in questi anni si è "convertito" alla sigaretta elettronica.
La Corte costituzionale ha infatti stabilità che la supertassa imposta su questo tipo di dispositivi è incostituzionale. Infatti, secondo la Consulta, le tasse sulle sigarette sono giustificate come disincentivo "nei confronti di un bene riconosciuto come gravemente nocivo per la salute" (e che quindi potrebbe portare a maggior costi per la Sanità). Presupposto che "non è ravvisabile in relazione al commercio di prodotti contenenti altre sostanze" diverse dalla nicotina. La tassa censurata è del 58,5% del prezzo al pubblico e ha contribuito alla chiusura di molti negozi di "svapo". Era stata introdotta nel 2013 dal governo Letta che stimava un introito di 117 milioni annui.
"Proviamo grande soddisfazione e senso di giustizia", dicono Massimiliano Mancini, presidente di Anafe-Confindustria, e Massimiliano Federici, presidente di Fiesel-Confesercenti, "Speriamo che questa sentenza ponga fine a quella che di fatto è stata una persecuzione perpetrata contro le e-cig, non interrotta nemmeno dalla legge attualmente vigente, che, nonostante rimanga al momento in vigore, ripropone alcuni degli stessi profili di incostituzionalità della precedente, come una nuova tassazione ancora più vessatoria a carico di aziende e negozi, e l’assurda equiparazione – attraverso un’improbabile e arbitraria equivalenza - ai prodotti del tabacco di vecchia (le sigarette) e nuova generazione (il cosiddetto tabacco
riscaldato). Scelte che ancora una volta stanno causando danni alle aziende, perdita di posti di lavoro e un ulteriore buco nelle casse dello Stato. Speriamo di non dover ripetere ancora una volta l’avevamo detto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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