Sono due i focolai di morbillo scoppiati nel novembre 2015 e arrivati fino ad aprile di quest'anno: 67 casi di bambini contagiati, di cui 43 tutti provenienti dai campi rom di Milano.
L'epidemia nei campi rom
Ad essere colpiti sono stati i bambini con una età media intorno ai 4 anni. Ma sono stati registrati casi anche su persone di 37 anni. I casi si sono diffusi da Milano fino a Parma e Piacenza, dove sono state contagiate 24 persone. Tra cui 7 persone del personale sanitario che loro volta l'hanno trasmesso a conoscenti che lavoravano o vivevano con i contagiati.
Il nuovo ceppo del virus
A causare l'allarme sono due fattori. Il primo, il nuovo ceppo del virus, che viene dall'estero ed è stato rilevato in Romania, Spagna, Gran Bretagna. L'altra è la mancata vaccinazione di molti, troppi, nomadi. Dove le precentuali di vaccinati sono bassissime. E che rischiano di trasmettere la malattia agli altri cittadini. L'epidemia, scrive l'Istituto nazionale della sanità "mette in evidenza che è necessario migliorare le coperture in alcuni gruppi specifici come rom e sinti, considerati popolazione difficile da raggiungere". Per eliminare il virus bisognerebbe raggiungere una percentuale di vaccinazione che si aggiri intorno al 95%. Ma la cosa non accade quasi mai. Soprattutto nei campi rom.
Le contromisure
Le conseguenze dell'epidemia sono state altre. Sono state registrate diverse complicanze, tra cui 9 polmoniti, 7 casi di diarrea, 5 pazienti malati di epatiti, 3 che hanno dovuto lottare contro la cheratocongiuntivite.
Poi ci sono state 2 otiti, una pericardite e una trombocitopenia. Per questo la Lombardia sta cercando di approvare una legge che renda obbligatori i vaccini per tutti i bambini, anche rom, che vogliano iscriversi all'asilo. Altrimenti verranno eslcusi dall'utilizzo delle strutture.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.