Israele la premierà oggi, insieme a un gruppo di soldati dell'esercito di Israele che si sono particolarmente distinti per le loro azioni. Ma la storia di Lea Calderoni, caporale italiana con cittadinanza israeliana, parte da più lontano, da una vacanza con il gruppo di volontari "Taglit".
Lo racconta oggi La Stampa, che spiega come una ragazza, padre italiano e madre belga, abbia deciso di immigrare in Israele. "Sono bastate poche settimane per innamorarmi di questo Paese", racconta. E per decidere di cambiare vita.
Nel 2013 Lea Calderoni ha ottenuto la cittadinanza israeliana ed è poi arrivata la chiamata dell'esercito. Mesi di addestramento insieme ad altri "nuovi" di origini straniere, fino a diventare istruttore dell'unità che raccoglie i volontari, "impiegati in mansioni logistiche o amministrative".
Due volontari su dieci, racconta la Calderoni al quotidiano, non sono ebrei e arrivano dai luoghi più disparati. Il debutto come istruttrice con un gruppo di "finlandesi e olandesi", cristiani.
Poi gli americani, tra i quali anche un veterano della guerra in Afghanistan.Dall'arruolamento ai gradi di caporale, fino al tavolo del presidente della Repubblica israeliana, Reuven Rivlin. Per un premio assegnato ogni anno ai "militari eccellenti" di Tzahal.
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