Catania, pugni e calci contro poliziotti: senegalese ne ferisce due

Lo straniero aveva iniziato a provocare gli agenti mentre tentavano di sedare una rissa tra più uomini scoppiata in via Biondi. Portato in questura ha dato libero sfogo ai suoi istinti, aggredendo due operatori e mandandoli al pronto soccorso

Catania, pugni e calci contro poliziotti: senegalese ne ferisce due

Ha aggredito e ferito due agenti di polizia, dopo che questi lo avevano condotto presso gli uffici della questura di Catania, per questo motivo il senegalese Diba Cheiko Talibouy è finito dietro le sbarre.

L'episodio, come riportato dalla stampa locale, risale alla notte tra sabato e domenica scorsi. In centrale arriva la richiesta di intervento da parte di alcuni cittadini, allarmati dalle grida di una accesa lite scoppiata in via Biondi. Quando i poliziotti giungono sul luogo segnalato, trovano in effetti numerose persone coinvolte in una animata diatriba, ma i partecipanti, almeno in apparenza, vengono ricondotti a più miti consigli. Non è il caso del 33enne senegalese che invece, in evidente stato di ebbrezza, inizia ad attaccare briga con gli uomini in divisa.

Urla, minacce e provocazioni da parte dello straniero spingono gli agenti ad effettuare un controllo su di lui, dopo alcuni vani tentativi di farlo ragionare. Per nulla intenzionato a collaborare, l'africano rifiuta di esibire i propri documenti, motivo per cui i poliziotti decidono di condurlo in questura, così da poter espletare le pratiche di identificazione necessarie.

Una soluzione che ha fatto subito innervosire il senegalese, spinto a fatica dentro la vettura di servizio. La situazione è tuttavia ulteriormente peggiorata una volta giunti a destinazione. In questura, infatti, l'extracomunitario ha dato in escandescenze scagliandosi contro gli uomini in divisa dopo averli nuovamente insultati e minacciati. Aggrediti con pugni e calci dall'africano in preda ad un raptus di follìa, due agenti sono rimasti feriti ed hanno avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso. Per entrambi una prognosi di 6 giorni.

Lo straniero, inveve,

ridotto in manette, è finito dietro le sbarre di una cella di sicurezza della questura di Catania in attesa di giudizio direttissimo. Per lui l'accusa è quella di minacce, oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

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