Alle elezioni con la lista dei fasci? Si può: il giudice assolve i Fasci del lavoro

I Fasci italiani del lavoro si erano presentati alle elezioni in provincia di Mantova. Per il giudice non è reato: "Non è ricostituzione del partito fascista"

Alle elezioni con la lista dei fasci? Si può: il giudice assolve i Fasci del lavoro

Erano accusati di tentata ricostituzione del partito fascista. Ma i giudici del tribunale di Mantova hanno assolto tutti. Il gup ha infatti ritenuto che non ci fossero prove per dimostrare che i nove neofascisti avevano violato la legge Scelba e la dodicesima disposizione transitoria della Costituzione.

I nove, che avevano fondato i Fasci italiani del lavoro con simbolo il fascio littorio, si erano presentati alle elezioni comunali di Sermide-Felonica. Come riporta Repubblica, il piccolo partito era riuscito con la propria lista a conquistare un seggio.

Dopo l'intervento dell'allora presidente della Camera Laura Boldrini e dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, le elezioni furono annullate dal Consiglio di Stato. Così partì l'inchiesta della procura di Mantova.

Per i contenuti del programma e per l'uso del fascio littorio nel simbolo, il pm aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati a pena variabili dai 18 mesi ai 4 anni di carcere. Ma i nove sono stati prosciolti.

"Adesso ci ripresenteremo alle elezioni della prossima primavera per riprenderci il maltolto", ha affermato

Claudio Negrini, leader dei Fasci italiani del lavoro. "Questa volta ci presenteremo con la lista e il simbolo l'Italia agli italiani" alla quale aderiscono anche Forza Nuova e altre sigle dell'estrema destra.

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