Uber non è un "servizio di taxi abusivo", ma una "condivisione volontaria della propria auto". A stabilirlo è un giudice di pace di Genova che ha restituito a un autista la patente dopo che l'uomo aveva aveva multa per esercizio abusivo della professione di tassista.
"Il giudice conferma che il servizio offerto da Uber non è in alcuna maniera relativo a un servizio taxi abusivo", esulta la general manager di Uber Benedetta Erese Lucini, "Se il servizio di taxi è un trasporto pubblico e come tale obbligatorio, caratterizzato da tassametro, partenza da piazzole riservate e utenza indifferenziata, Uber è cosa del tutto diversa". Secondo il giudice infatti Uber è "condivisione volontaria della propria auto per esigenze di mobilità privata all’interno di un social network".
La sentenza ha generato una forte protesta da parte dei tassisti genovesi che questa mattina hanno invaso con le auto alcune vie del centro città "Una sentenza assurda", afferma Valerio Giacopinelli della Cna Fita, "Dimostra come la situazione stia degenerando.
Il ministro Lupi ha detto che gli autisti di Uber sono abusivi e quindi non capiamo perché non venga rispettata la legge. Noi siamo tassisti, abbiamo la licenza, una patente, paghiamo le tasse, ma ora iniziamo veramente a credere che loro siano quantomeno protetti perché forse hanno più capacità economica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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