"Fermati e rifletti: perché la Vergine Maria era velata?". È con questa domanda "alle nostre rispettabili sorelle cristiane" che si sono rivolti gli ignoti ’attacchini che nei giorni scorsi hanno riempito i muri delle chiese e delle abitazioni dei cristiani di manifesti che fanno appello alle donne cristiane a indossare il hijab, ossia il velo islamico, in alcuni quartieri di Baghdad. A parlarne è il quotidiano online ’Al Araby al-Jadid’, che cita attivisti e testimoni locali, secondo cui alcune aree a maggioranza cristiana della capitale irachena sono state invase da questi manifesti. "La Vergine Maria era velata poiché questa è la sunna dei profeti, emanata dal Signore e detestata da Satana", si legge sull’affissione, che ingiunge: "Tu devi seguire l’esempio della Vergine Maria, allora perché non indossi il hijab?". Un episodio che non ha mancato di suscitare timori tra la comunità cristiana, secondo cui tutto questo è indizio della mancanza di uno Stato o di una legge che protegga le minoranze e chi non ha una sua propria milizia. "Trovare questi manifesti attaccati sulle chiese o sul muro di casa è un messaggio delle milizie che dice ’fa quello che dico, altrimenti per te non ci sarà più posto", ha commentato Hanna Sliwah, cittadino cristiano iracheno.
Per Sliwah "indossare un certo tipo di abito è una questione personale che non ha nulla a che vedere con le credenze religiose»" In tal senso, la diffusione di questi manifesti "è una tragedia" e ancor più grave è il fatto che siano stati affissi "anche sugli edifici delle sedi istituzionali", ha aggiunto il testimone, secondo cui "il Paese è ormai governato dalle milizie". Anche Maria al-Kaldani si è detta "sorpresa" di aver trovato "un grande manifesto attaccato all’entrata di un ufficio pubblico di Baghdad" dove si era recata per delle pratiche e che recava l’immagine della Madonna con la scritta ’Figlie mie, indossate il velo. "Come cristiani siamo molto preoccupati per le limitazioni alla nostra libertà e al nostro credo", ha spiegato Kaldani. Di fronte a questa situazione "il governo non spreca una parola" e intanto i cristiani continuano a "ricevere minacce periodiche da parte delle milizie armate, che si sono impossessate della maggior parte dei beni dei cristiani a Baghdad».
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