Era precipitata dalla finestra di un albergo di lusso a Kuala Lumpur, in Malesia, il 7 dicembre del 2017. Quella notte l'avrebbe passata fra sesso, cocaina ed ecstasy, nella camera occupata dal magnate delle criptovalute Alexander Amado Johnson, 45 anni, e della moglie Luna Almaz, di 14 anni più giovane di lui. Ad affermare di aver fatto sesso con Ivana Smit, la modella olandese di 18 anni morta in quella circostanza, erano stati loro. Li aveva conosciuti tempo prima in una discoteca e da quel momento li aveva incontrati, in qualche circostanza.
A distanza di più di quattro anni, secondo quanto riportato da Dagospia, dopo che il caso si era chiuso rapidamente, la famiglia della giovane si era impegnata per capire la dinamica dell'evento. E le risposte dell'autopsia sul corpo della giovane, adesso, sembrano complicare il caso.
I risultati del test
Secondo quanto emerso dal test autoptico, la giovane era già morta quando il suo corpo preciptava per 14 piani, dal 20° al 6°. Un medico legale malese avrebbe parlato di prove di una lotta, che la ragazza aveva un trauma alla nuca e che il dna di Johnson era stato trovato sotto le unghie della modella. "Sicuramente un cadavere non può camminare e fare un tuffo", ha commentato il legale della famiglia Smit. Che ha aggiunto, sicuro: "Qualcuno ha buttat giù il suo corpo".
Il caso è ancora irrisolto
I risultati dell'esame sarebbero state consegnate al coroner Mahyon Talib che avrebbe riconosciuto che potrebbe esserci stata una lotta tra Smith e la coppia, ma avrebbe anche stabilito che, al momento, non è possibile formulare delle accuse per la morte della 18enne: "I segni di
una presa sul braccio, il trauma alla nuca, le bottiglie rotte e il dna sotto le unghie di Ivana suggeriscono che potrebbe esserci stata una lotta. Non possiamo sapere che cosa sia realmente accaduto tra loro tre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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