Così, come nel film “Un paese quasi perfetto”, Silvio Orlando cerca un medico per Pietramezzana, piccolo comune della Basilicata, così, Vito Sasso, consigliere comunale di Matera, ha sollevato in aula il problema del presidio medico tra i Sassi, zona monumento che fa della città quell'unicum riconosciuto come capitale europea della cultura per il 2019. Sasso ha sollevato “l’esigenza di implementare l’assistenza sanitaria di primo soccorso” già dalla fine della scorsa estate, quando il livello di turisti in città era aumentato notevolmente.
A Matera, manca un vero e proprio presidio medico nel centro storico tant’è che in alcuni casi si è dovuta aspettare l’autoambulanza da Ferrandina (distante quasi 100 km) o ricorrere al taxi per farsi trasportare nell’ospedale più vicino.
Perché si possa realizzare quanto denunciato in consiglio comunale, ci vorrebbe un finanziamento di cinque milioni di euro.
La risposta è arrivata pochi giorni fa a quasi un anno di distanza, da Marcello Pittella, presidente della giunta della Regione Basilicata. Secondo fonti di stampa, l’esecutivo ha espresso la disponibilità a finanziare i lavori di ampliamento e di potenziamento del Pronto Soccorso di Matera.
C'è la richiesta per disporre di un milione di euro necessari alla ristrutturazione dei locali che ospitano ad oggi il pronto soccorso dell’ospedale “Madonna delle Grazie” e per costruire nuovi spazi per un totale di 500 metri quadri con una conseguente aggiunta di personale medico ed infermieristico. In vista del 2019, anni in cui la città dei Sassi sarà la protagonista indiscussa della cultura in tutta Europa, sarà attivato un piano di ospitalità che riguarda la presa in carico di pazienti stranieri. Lo stesso sindaco, Raffaello De Ruggeri, ha dichiarato di voler assicurare a residenti e turisti il massimo servizio sanitario confermando, in un’intervista ad un quotidiano locale, che “è in atto un’interlocuzione con il ministero degli interni per quanto riguarda le nuove postazioni di cui una nella sede della caserma dei vigili del fuoco) e un’altra proprio nei Sassi, pertanto il comune si sta confrontando con l’Asm (l’Azienda sanitaria locale di Matera, ndr) e con la Regione”.
Insomma, sanità e cultura vanno di pari passo viste le esigenze e la prima non deve escludere la seconda. Pertanto Matera, se vuole i meriti che le spettano deve anche assicurare un medico (e almeno un defibrillatore) proprio lì, tra quei Sassi considerati, solo fino a qualche decennio fa, una "vergogna nazionale".
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