Non segue i dettami dell'islam. Padre la pesta col tubo di rame

Palermo, ragazza 14enne pestata perché si mette il bikini. "Mangio il maiale di nascosto". Scappa di casa perché vogliono darla in sposa

Non segue i dettami dell'islam. Padre la pesta col tubo di rame

Mesi e mesi di violenze, insulti, malversazioni. Quello vissuto da una ragazzina di origine pakistana che vive a Palermo è un vero e proprio incubo. Un brutto sogno nato in famiglia, dove il padre e la madre la chiamavano "puttana" solo perché ha un fidanzato italiano. E solo perché una volta, al mare, ha provato a mettersi un bikini.

Quella volta, come racconta Repubblica, qualcuno le fece un video e lo inviò al padre. L'uomo, su tutte le furie, la picchiò selvaggiamente. Una violenza dietro l'altra. A 14 anni lei sogna di essere come le sue amiche italiane. Ma non può. Quando si annamora di un italiano, la madre le grida: "Sei una puttana, vuoi solo andare a prostituirti". E c'è un motivo.

Il padre e la madre, infatti, l'avevano già promessa in sposa ad un uomo del loro Paese. Un giorno le dissero che sarebbero dovuti tornare in Bangladesh per andare a trovare la mamma morente. Era una scusa. E lei lo sapeva: "Avevo paura che mi lasciassero lì". Il matrimonio combinato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che l'ha spinta a denunciare i genitori alla polizia.

Le indagini della procura di Palermo sono condotte dal sostituto procuratore Giorgia Righi e dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. "Lei sostiene che la scuola è stata la causa della mia trasformazione in una europea - ha detto agli investigatori, come riporta Repubblica - Ripete sempre che io appartengo a una famiglia musulmana e che devo essere come tutti loro. Una volta, mi ha pure chiusa a chiave in camera, e per qualche tempo non sono potuta andare a lezione".

Spesso a controllarla sono altri connazionali che, per conto del padre, verificano che non diventi troppo europea. Una volta, ad esempio, qualcuno le fece una foto mentre camminava mano nella mano con il ragazzo. "Per quelle fotografie mi hanno picchiata non solo con le mani, ma anche con un tubo di rame", ricorda lei con dolore.

È l'islam a guidare l'odio dei genitori. "La mia educazione è stata molto rigida: mi è stato sempre vietato di mangiare carne di maiale, ma a me piacciono i salumi, e li mangio di nascosto.

Poi, mi obbligano pure a osservare il Ramadan: qualche volta, mi è capitato di averlo interrotto, per fame e per sete. E quando i miei genitori l'hanno saputo, sono stata riempita di insulti". Ora, in attesa del processo (i genitori sono accusati di violenza domenstica), la ragazza vive in una casa famiglia.

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