Omicidio Matei, Cassazione: "tempesta emotiva" non è attenuante per lo sconto di pena

Accolto il ricorso della Procura generale di Bologna. La Corte d'assise d'appello aveva quasi dimezzato la pena a Castaldo per l'omicidio di Olga Matei

Omicidio Matei, Cassazione: "tempesta emotiva" non è attenuante per lo sconto di pena

La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale di Bologna e annullato la sentenza della Corte d’Assise d’appello che aveva quasi dimezzato la condanna, da 30 a 16 anni, a Michele Castaldo, l’uomo reo confesso dell'omicidio di Olga Matei, la donna moldava di 46 anni con cui aveva una relazione, strangolata a Riccione nel 2016.

La Suprema Corte, in sostanza, accogliendo il ricorso del Pg non ha condiviso la concessione delle attenuanti generiche, anche per l’ormai nota tesi della tempesta emotiva” di cui l'uomo era risultato essere in preda, riconosciute all'imputato dalla Corte d'assise d'appello di Bologna. Una sentenza, questa, che ha fatto molto discutere l’opinione pubblica italiana

La "tempesta emotiva", intesa come fattore della situazione psicologica dell'imputato, per i giudici della Cassazione non concorre assieme ad altri elementi alle concessione delle attenuanti generiche. I giudici della prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Monica Boni, hanno così annullato con rinvio la sentenza d'appello,"limitatamente al riconoscimento delle attenuanti generiche". Su questo punto, dunque, dovrà celebrarsi a Bologna un processo d'appello-bis nei confronti di Castaldo, attualmente detenuto nel carcere di Ferrara.

Le attenuanti che gli erano state concesse in secondo grado, ritenute dai giudici d'appello essere equivalenti alle aggravanti per aver agito per futili motivi e in preda alla gelosia, riguardavano non solo la già citata “tempesta emotiva” emersa in una perizia psichiatrica svolta durante il processo, ma anche la confessione, il fatto che fosse incensurato nonchè l'intenzione di risarcire il danno procurato.

Le motivazioni del verdetto dovranno essere depositate entro 90 giorni. Stamani, invece, del tutto diverse erano state stamani le richieste del sostituto pg di Cassazione Ettore Pedicini, secondo il quale il ricorso della procura generale di Bologna doveva considerarsi"inammissibile" e "infondato" perchè "gli stati emotivi e passionali possono essere valutati dal giudice per la concessione delle attenuanti generiche e questa valutazione rientra nel potere discrezionale del giudice del merito".

Il delitto della Matei avvenne a Riccione il 5 ottobre 2016. La donna, da tempo in Italia, frequentava da circa un mese Castaldo ma aveva deciso di interrompere la relazione perché infastidita dai pressanti controlli dell'uomo, spinto nel suo agire dalla gelosia. La sera dell’omicidio, la coppia si era vista per un chiarimento.

L’uomo, però, strangolò la moldava a mani nude e poi tentò il suicidio. Un gesto, questo ripetuto lo scorso marzo anche in carcere. Per l'omicidio, Castaldo fu condannato dal gip di Rimini, con rito abbreviato, a 30 anni di carcere. In appello la condanna era passata a 16 anni.

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