La valanga di cartelle in arrivo "Problemi di ordine pubblico"

Il disperato tentativo di limitare i danni da parte del governo, che teme i disagi che potrebbero derivare dal massiccio invio di raccomandate ai diretti interessati: il ritmo previsto sarebbe di 4 milioni al mese

La valanga di cartelle in arrivo "Problemi di ordine pubblico"

Sono oltre 50 milioni le cartelle esattoriali che, ancora bloccate a causa di richieste di rettifica di pagamento di Iva, Irap, Irpef, tasse comunali e sanzioni amministrative di vario genere (e congelate dall'emergenza Covid), sono pronte a partire nei prossimi mesi. Il Fisco, dunque, si prepara a battere cassa e corre ai ripari per evitare un ulteriore accumulo, programmando degli interventi di verifica, di invio di cartelle e avvisi di accertamento ,con scaglioni di almeno 4 milioni di raccomandate ogni mese.

Il rischio, come spiegato da Repubblica, è quello di un "default", in grado tra l'altro di produrre un'ulteriore pressione economica sulle categorie di contribuenti già pesantemente colpite dalla crisi e quindi di causare tensioni sociali. La maggioranza giallorossa, che ha le sue gatte da pelare con i quotidiani scontri interni, dovrà tenere conto di questo problema pronto a scoppiare, portato già all'attenzione dagli operatori del settore ed anche da chi si occupa di sicurezza.

Il timore di mandare in tilt il sistema, già messo a dura prova dalle variazioni legate all'emergenza sanitaria, e di creare un numero troppo elevato di scontenti che potrebbero divenire un ulteriore elemento di tensione, starebbe portando il Fisco a pensare di ridurre il numero dei suoi interventi. Non più 4 milioni di notifiche al mese ma "solo" 1 milione, con l'invio che dovrebbe essere spalmato in 4 anni. Per quanto riguarda i nuovi avvisi e le nuove cartelle esattoriali (che matureranno tra 2021 e 2024) si starebbe programmando lo slittamento di un ulteriore anno. Delle circa 50 milioni di notifiche, relative ad anni di imposta fino al 2018 compreso, congelate per l'emergenza sanitaria dai numerosi decreti legge del governo che hanno sospeso e rimandato tali attività senza trovare una soluzione definitiva (come polvere che viene nascosta sotto un tappeto destinata prima o poi ad uscire fuori), 34 sarebbero cartelle esattoriali targate Riscossione e 16 avvisi delle Entrate

Nonostante che il problema fosse noto, con il Milleproroghe di fine anno, in cui non è stata fatta rientrare anche la sospensione delle cartelle esattoriali, non si è trovata alcuna soluzione. Con il progetto di invio di 4 milioni di raccomandate al mese permane dunque in previsione a rischio l'ordine pubblico, così come quello sanitario, con le inevitabili ed interminabili code agli sportelli, da evitare per la maggioranza giallorossa che almeno sulla carta pare impegnata ad evitare gli assembramenti, viste le scelte effettuate per la scuola e le attività commerciali falcidiate dalle limitazioni. Non da ultimo resta il problema del rischio crisi economica per numerosi cittadini ed altrettante aziende e imprese nazionali.

Il Milleproroghe stava prevedendo delle soluzioni decisamente inattuabili, quali una nuova rottamazione, la sanatoria "saldo e stralcio" o una rateizzazione. Il problema, tuttavia, è che tali vie sono percorribili solo dopo la consegna della cartella o dell'avviso al contribuente, mentre in questo caso i disagi sarebbero legati proprio all'invio stesso di tali raccomandate. Con 4 milioni al mese i problemi sopra citati emergerebbero con gran forza, ecco perchè la riduzione drastica ad 1 milione e la ulteriore dilazione.

Una soluzione, tuttavia, che non farebbe altro che rimandare tutto ancora una volta a data da destinarsi, e prima o poi i nodi vengono al pettine. Ma se ciò dovesse accadere con un nuovo governo, il problema non sarebbe più impellente.

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