Senegalese non legge l'italiano. Il sindaco nega cittadinanza

Ivo Moras ha interroto il giuramento di un senegalese. L'uomo aveva richiesto la cittadinanza italiana ma arrivato davanti al sindaco non sapeva leggere la lingua italiana

Senegalese non legge l'italiano. Il sindaco nega cittadinanza

"Chi chiede di diventare italiano non può non saper leggere la nostra lingua": il ragionamento del sindaco di Brugnera Ivo Moras non fa una piega. E su questa base il primo cittadino del paese in provincia di Pordenone ha deciso di negare la cittadinanza a uno senegalese, fermandolo durante il giuramento.

Il sindaco blocca il giuramento

Non è la prima volta (e non sarà l'ultima probabilmente) che il sindaco Moras nega la cittadinanza a uno straniero. Il motivo è sempre lo stesso, e ancora ragionevole. Il senegalese non è stato in grado di leggere la formula di giuramento di fedeltà alla Costituzione. Sorge una domanda, che poi è la stessa che si fa il sindaco: "Come può accadere?". Ma l'interrogativo che si pone Moras è anche un altro: "Mi chiedo soprattutto quali responsabilità abbia chi è preposto a tali controlli. Come potrà l'extracomunitario far fronte ai propri impegni, anche leggere la pagella dei figli?". Nessuna piega anche qui.

L'acquisizione della cittadinaza può avvenire per più motivi: uno è per "iure communicatio", cioè per trasmissione all’interno della famiglia da un componente all’altro (matrimonio, riconoscimento o dichiarazione giudiziale di filiazione, adozione). E questo non è il caso in questione. Per "beneficio di legge", cioè per vari presupposti come, ad esempio, la leva militare. E anche qui non risulta essere il caso di Brughera. E l'ultima: "per naturalizzazione". Ovvero quella più difficile poiché non risponde a determinati requisiti, ma viene concessa in forma discrezionale. Ci sono della valutazione che tengono conto della tenuta dall’aspirante italiano, il suo livello di integrazione sociale o l’assolvimento degli obblighi fiscali. E qui ci siamo. Il senegale che si è presentato davanti al sindaco Moras che potrebbe integrarsi senza conoscere la lingua? La risposta la lascio a voi.

Il sindaco comunque, sulle pagine de Il Gazzettino, ci tiene a precisare che "padre, mio nonno, mio suocero erano emigranti ma ancora oggi che sono rientrati parlano le lingue dei Paesi dove hanno sudato per lavorare".

"Invece oggi - prosegue Moras - basta essere clandestino, non conosci la lingua e cosa vuoi che sia? Pagando la coop di turno avrai la cittadinanza lo stesso. Questa volta ho fatto denuncia e informerò anche la Regione e i nostri parlamentari. Aspetto risposte chiare e non frasi dette a memoria".

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