“I contagiati sono molti di più dei circa 2 mila dichiarati. Forse anche oltre 100 volte tanto”. L’allarme viene lanciato da Ilaria Capua, la virologa a capo dello One Health Center of Excellence dell’Università della Florida.
L’ex deputata sottolinea quanto sia importante tutelare le persone anziane per evitare un aumento degli ammalati e un probabile collasso del sistema sanitario. Come sottolineato dalla virologa, gli anziani rientrano nelle categorie a rischio allo stesso modo dei pazienti con patologie croniche e quindi vanno tutelati al massimo. Inoltre, occorre scongiurare un effetto domino in quanto non tutta la sanità del nostro Paese è in grado di affrontare l’emergenza come la Lombardia.
Sui numeri del coronavirus, perché c’è questa differenza tra persone contagiate e casi dichiarati? Capua spiega che “i test più usati individuano il virus e non gli anticorpi. Di conseguenza non sappiamo quanti siano gli infetti, contando sia i sintomatici sia gli asintomatici”. Quest’ultima categoria è rappresentata dagli individui che hanno contratto il virus e in questo momento sono immunizzati, ha precisato la virologa. In particolare, sono le persone guarite oppure quelle colpite da un’infezione leggera, che quindi può non essere sottoposta a un controllo medico. “Il numero totale, e reale, di queste persone è essenziale per fare qualsiasi tipo di previsione accurata - continua Capua -. Sono altrettanti semafori rossi, che tendono a bloccare la circolazione del virus. Sapere esattamente quanti sono questi individui ci permette di capire a che punto siamo con la curva epidemica”.
Secondo la scienziata, le misure di prevenzione contro il virus sono “ragionevoli” in quanto alleviano il contagio. “Così il virus si diffonde alla spicciolata, anziché di colpo - prosegue la virologa in un'intervista alla Stampa -. Siamo noi a controllare i tempi che altrimenti ci imporrebbe la biologia: il virus galopperebbe”. Capua ribadisce l’importanza di ridurre la diffusione dell’epidemia, poi una volta arrivata l’estate la situazione potrebbe migliorare perché il virus soffre il caldo e la sua circolazione sarà più difficile.
La virologa ricorda che le contromisure si stanno adottando anche in altre nazioni e fa l’esempio della Florida, dove lei lavora.
La scienziata ha detto ai suoi collaboratori di lavorare da casa, aspettando i provvedimenti del governatore. "Un segnale di attenzione volontaria al problema - conclude -: la pandemia c’è, ma noi sappiamo cosa fare per difenderci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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