Caos nei musei, è caccia al nuovo direttore

Caos nei musei, è caccia al nuovo direttore

Il 2015 si prevede un anno difficile per il mondo dell'arte in Italia. Molti musei sono al momento senza direttore e le indicazioni per il reclutamento, diversamente che in passato, passano attraverso un bando pubblico che, sulla carta, consente a tutti di presentare la propria candidatura. In realtà i nodi da sciogliere sono tanti, a cominciare dall'uniformità dei bandi stessi. Nei dintorni di Torino sono due i musei alla ricerca di una testa. Il Castello di Rivoli, in crisi economico-identitaria che ha appena celebrato il trentennale con una festina da strapaese, viene accorpato alla GAM. Fino al 14 gennaio è online il bando, scritto solo in inglese, dove tra i titoli specifici si richiede esperienza internazionale, capacità di trovar soldi, ma non la laurea. Questa strana opzione lascia pensare che l'identikit del candidato ideale sia già tracciato. Il profilo corrisponderebbe a quello di Francesco Bonami -non è laureato- ma i beninformati escludono che a 61 anni abbia voglia di mettersi. E anche la Reggia di Venaria, deve rinnovare presidenza e direzione dopo il lungo regno di Del Noce e Vanelli, costretti ad abdicare per la nuova normativa del ministro Madia. Franceschini ha in mente una più ampia ristrutturazione delle dimore storiche, affidando l'incarico principale a Mario Turetta, direttore generale del Mibac, che negli ultimi anni si è dedicato al Polo Reale e ha riaperto la Galleria Sabauda. Anche qui, non senza polemiche.

Dopo una lunga agonia il MACRO di Roma ha trovato la sua direttrice in Federica Pirani, appena scelta dall'assessore comunale Marinelli. Esperta più in conservazione che in curatela di mostre, ha prevalso su una short list di sole donne tra cui spiccava il nome di Cristiana Collu, dimissionaria dal MART di Rovereto. Insomma, la strada dei bandi non convince: vi partecipano sempre i soliti -alcuni sono diventati ormai degli specialisti- la rosa dei candidati non è mai di gran livello e le scelte alla fine appaiono scontate, anche se offrono un alibi alla politica che oggi non se la sente più di prendersi responsabilità.

Intanto anche la Galleria Civica di Modena avrà bisogno di un nuovo direttore dopo le dimissioni di Marco Pierini, oppostosi alla sottrazione della Palazzina dei Giardini che il sindaco ha affidato a un consorzio enogastronomico. Visto che il mondo museale italiano è in buona parte da riscrivere, sarebbe opportuno che tra bandi e nomine si andasse verso qualcosa di nuovo. Come risponderà la politica?

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