Derby al Milan: i caroselli saltano, le code no

I rossoneri battono l’Inter e viene rinviata la festa scudetto. Disagi per lo sciopero dei ghisa, pochi in servizio. Il traffico nella zona intorno allo stadio va in tilt dopo la partita Strade intasate anche per il rientro dal ponte

Hanno arrotolato le bandiere all’uscita da San Siro e, con la sciarpa nerazzurra ancora al collo, sono tornati a casa anziché radunarsi in piazza Duomo per festeggiare. I tifosi interisti hanno trascorso il post derby di ieri con in bocca il sapore amaro della festa mancata, o forse solo rinviata, per lo scudetto. Il Milan ha tenuto botta e ha deluso le attese dell’«altra metà di Milano», che era già pronta a intonare cori e a riempire le strade con clacson e braccia alzate. Una fortuna forse, visto che proprio ieri i vigili di Milano non si sono presentati al lavoro. In caso di caroselli in auto e festeggiamenti, sarebbe stato difficile gestire traffico ed entusiasmi calcistici con le pattuglie della polizia municipale ridotte all’osso.
In base ai dati forniti dal rappresentante sindacale Roberto Miglio, allo sciopero hanno aderito in tanti e sabato notte erano 3 su 19 le squadre in servizio. Il 60 per cento dei vigili non ha prestato servizio e la percentuale è salita all’80 per cento nel turno pomeridiano. A smussare il «successo» dello sciopero dei vigili è invece il vicesindaco Riccardo De Corato, che parla invece di un’adesione ben più ridotta: il 40 per cento in mattinata e il 60 per cento durante il pomeriggio. «I dati del Comune - replica Miglio - sono volutamente provocatori». Festa interista o meno, in ogni caso la sicurezza fuori dallo stadio sarebbe stata assicurata da polizia e carabinieri, scesi in campo per «fare le veci» anche dei colleghi in divisa. «Per questo - commenta De Corato - ringrazio il questore e il prefetto». Certo, il traffico fuori da San Siro alla fine del derby è stato di quelli da auto a passo d’uomo.
Tra i motivi della protesta dei vigili ci sono la richiesta di adeguamento dell’indennità, ferma da dieci anni, e una maggior sicurezza, riportando le pattuglie notturne da due a tre uomini. De Corato mostra apertura sul primo punto («sui problemi di ordine contrattuale si possa aprire un dialogo»), ma annuncia che il Comune di Milano non ha nessuna intenzione di tornare indietro sul numero degli agenti per pattuglia. «Lo sciopero è strumentale - commenta -. Non è concepibile che i carabinieri e la polizia siano due per pattuglia e i vigili tre. Sono armati come gli altri e in più hanno lo sfollagente e diminuendo gli agenti per pattuglia abbiamo aumentato le pattuglie che sono passate da 12 a 20. È una decisione che va incontro alla richiesta di più sicurezza dai cittadini, una scelta del sindaco condivisa da tutta la giunta e da tutta la città».
Di tutta risposta, la polizia municipale annuncia una nuova ondata di scioperi.

Dopo la protesta organizzata proprio nel giorno della Stramilano e quella di ieri, durante la «possibile» festa interista, i vigili sciopereranno all’inizio di giugno: quando a Milano ci sarà la notte bianca dello sport e arriverà il Giro d’Italia.

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