Dubbio in porta Juve in Inghilterra con nonno e bimbo

TorinoA Londra, in casa del Fulham, con in porta «Zucchina» Chimenti o «Pescatore» Pinsoglio? Questo è il dilemma di casa Juventus, in partenza stamattina da Caselle destinazione City. Ci mancava sola questa, nella stagione bianconera più melodrammatica che si ricordi eccezion fatta per i mesi di calciopoli: Buffon e Manninger sono ai box e lo rimarranno per almeno altri dieci giorni, la difesa è a pezzi e si va in Inghilterra sfogliando la margherita su chi mandare in porta. Sarà comunque una scelta ad alto rischio, una sorta di doppio salto mortale senza rete. Chimenti, quarant'anni da compiere a giugno e reduce da uno stop di una ventina di giorni per il solito guaio muscolare, domenica è sceso in campo contro il Siena e non ha effettuato una parata che fosse una: sul gol di Maccarone è rimasto fermo come una statua di sale, per il resto ha certificato quanto gli succedeva intorno e basta. L'ultima volta che aveva giocato in campionato, con la maglia dell'Udinese, risaliva al 27 febbraio di due anni fa: considerato che non è mai stato un fulmine di guerra, la ruggine rischia di farsi sentire ancor più.
Potrebbe allora toccare a Carlo Pinsoglio travestirsi da numero uno: vent'anni compiuti ieri, nato a Moncalieri dove risiede con la famiglia, ha fatto praticamente tutta la trafila nelle giovanili della Juventus. «Il mio idolo assoluto è Buffon», aveva poco originalmente rivelato la scorsa estate a Pinzolo, sede del ritiro estivo della prima squadra. «Tenetelo d'occhio, perché Carletto diventerà forte» era stata la replica di SuperGigi che certo però non se lo immaginava in campo in Europa per una partita decisiva dove la Juve parte dal 3-1 dell'andata.
Zaccheroni ci sta pensando, comunque. Con Nista, preparatore atletico dei portieri che in un mese e mezzo di lavoro li ha visti finire tutti in infermeria, i colloqui in questi giorni sono stati fitti e intensi. Sulla bilancia, è chiaro, ci sono da un lato un possibile maggior sangue freddo e una certamente superiore reattività: difficilmente oggi Zac svelerà l'arcano, certamente i due vivono la vigilia con una buona dose di batticuore. L'impressione è che il baby sia in rimonta sul nonnino del gruppo: al suo attivo ci sono due vittorie al Viareggio e il secondo posto agli Europei con la Nazionale Under 19, dove era il secondo del sampdoriano Fiorillo. Pochi grilli per la testa, pare, ma nell'Ipod sempre musica da discoteca: è il migliore amico di Marrone, centrocampista che ha già esordito in serie A e con il quale, appena può, va a pesca lungo Po e sui laghi. Una passione, questa, ereditata dal papà che non lo molla un attimo.
Di lui, fino a qualche mese fa si parlava come un ragazzo di talento ma un po' acerbo fisicamente (supera i 190 cm, ma la spalle sono ancora da irrobustire non poco) e non così abile nel guidare la difesa: «Adesso però si è svegliato», sussurra chi lo ha visto giocare negli ultimi tempi.

A Viareggio è stato super, sempre ottimo tra i pali e in progresso nelle uscite dove però non è ancora sicurissimo: il suo capolavoro lo ha realizzato nella semifinale contro l'Atalanta sventando tre palle gol chiarissime. Poi, una volta vinto il trofeo, se lo è portato sotto la doccia rompendolo pure. Pareva quello il momento top della stagione: il treno vero potrebbe invece passare domani.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica