La gestione patrimoniale e le assicurazioni saranno centrali nel prossimo piano industriale di Intesa Sanpaolo, che sarà presentato a febbraio. In questi ambiti Ca de' Sass si propone di vincere le sfide poste dalla digitalizzazione, dalle tematiche Esg sempre più centrali nelle scelte di risparmio, dal rafforzamento all'estero e, soprattutto, dalla trasformazione in investimenti dell'enorme mole di liquidità che gli italiani continuano a lasciare sui conti corrente.
«Fin dal piano del 2014 il nostro gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking e assicurazione», ha detto Carlo Messina, ad di Intesa in occasione della presentazione delle attività del Wealth Management & Protection del gruppo, evidenziando poi come la strategia sia risultata vincente in uno scenario di calo dei tassi di interesse che ha messo sotto pressione il business creditizio tradizionale. Tanto che Intesa «si colloca ai vertici in Europa per solidità, efficienza e redditivita».
La banca, leader in Italia nel risparmio gestito e nei fondi pensione (con quote di mercato rispettivamente del 24,3% e del 23,4%) e con il 21,4% del mercato assicurativo, conta 1.200 miliardi in gestione, e deriva il 52% del risultato operativo del gruppo dalle attività di Wealth Management & Protection. A risultare vincente è stata la metamorfosi in «bancassurance e operatore di dimensione europee nel private banking e nell'asset management, in grado di servire il cliente in maniera integrata e multicanale spaziando dal credito, alla protezione, dalla gestione del risparmio fino alla previdenza», ha poi ribadito Messina.
In questo scenario c'è spazio anche per lo shopping oculato, ha detto Tommaso Corcos, ad di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, società che amministra 327 miliardi di attività di quasi un milione di clienti. «Noi siamo sempre interessati a eventuali piccole acquisizioni di qualità all'estero (dove la società ha masse per 42 miliardi ndr). Non credo che la multi-boutique sia costruibile all'infinito a causa delle complessità gestionali che verrebbero a crearsi. Ma siamo ancora lontani dal raggiungere tale numero», ha commentato il manager, intervenendo alla tavola rotonda organizzata ieri a Milano. Anche Saverio Perissinotto, ad di Eurizon, ha parlato di un «cromosoma internazionale» per la Sgr. «La parte internazionale, rappresenta 58 miliardi di masse su 425,8 (escludendo l'apporto della cinese Penghua ndr), un livello significativo pari a una delle prime dieci Sgr del mercato italiano», ha ricordato il manager che punta a rafforzare il ponte che unisce risparmio e economia reale.
Sul fronte assicurativo infine Nicola Fioravanti, ad di Intesa Sanpaolo Vita, dopo aver ribadito la leadership italiana del gruppo nel Vita, ha parlato di accelerazione dell'offerta nel Danni e sul fonte sanitario dove gli spazi di crescita sono ampi considerando la sottoassicurazione del Paese.
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