Dal nostro inviato a Londra - «Riportare Generali a una forte profittabilità e superare il suo tallone d’Achille: una governance opaca». Il Group Ceo di Generali, Mario Greco, ha iniziato così la presentazione del suo piano industriale 2013-2015 alla comunità finanziaria a Londra. Insomma, per chi non l’avesse capito,il suo sarà un taglio netto col passato della compagnia assicurativa triestina. Il suo profilo dovrà essere sempre più internazionale (espandendosi nei mercati più promettenti come il Centro-Est Europa e la Cina) sempre cercando di ottenere il meglio da quelli già maturi come l’Italia. «Non è il nostro mestiere fare gli azionisti strategici o gli speculatori finanziari», ha aggiunto per ribadire che il centro del business sarà perciò l’attività assicurativa e non quel portafoglio partecipativo che fa della compagnia un socio «forte» di Telecom, Rcs, Pirelli e anche della sua controllante Mediobanca.
Gli obiettivi fissati, però, puntano principalmente al rafforzamento della solidità patrimoniale con il raggiungimento a fine piano di un indice di solvibilità superiore al 160%, al ritorno a un rating «AA» da parte delle principali agenzie di valutazione e a un flusso di cassa sopra i 2 miliardi di euro. Le cessioni degli asset non core (a partire dalla Bsi e dalle attività di riassicurazione di Generali Usa) dovrebbero portare 4 miliardi di patrimonio di vigilanza. Il risultato operativo atteso a fine periodo dovrebbe attestarsi sopra i 5 miliardi di euro con un Roe del 13% e un taglio di costi di 600 milioni, risparmi che al momento non prevedono una riduzione del personale. Il peso dei rami Danni sul totale dei premi è atteso a fine piano al 50 per cento.
Ovviamente ci saranno soddisfazioni anche per gli azionisti.
«Non prevediamo affatto di ridurre il dividendo - ha detto Greco - perché nel piano ci siamo focalizzati nel miglioramento del ritorno per gli azionisti di cui il dividendo è parte». Il pay-out dovrebbe attestarsi al 40% degli utili.
Il mercato,però, non ha apprezzato appieno queste dichiarazioni di intenti e il titolo Generali perde il 2,34% a Piazza Affari a 14,21 euro. «Le stime sono in linea con le nostre previsioni e non c’è molto di cui entusiasmarsi», ha commentato Michael Klien di Nomura.
«Il management punta più al rafforzamento patrimoniale e preferisce dare target prudenti sulla redditività, lasciando spazio per sorprese positive», ha rilevato Equita secondo cui «le indicazioni fornite sono coerenti con un utile di 2,3 miliardi di euro (2,6-2,7 miliardi le stime del broker)».Per Atanasio Pantarrotas di Cheuvreux i target finanziari sono «superiori alle aspettative ma ci sono interrogativi su come questi obiettivi possano essere raggiunti, soprattutto quelli sul capitale».
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