Elkann conferma: Blanc presidente della Juve

TorinoIl nuovo presidente della Juventus è francese, ha lo sguardo furbo da Arsenio Lupin, abita nell’elegante quartiere della Crocetta e viaggia spesso in 500. Jean Claude Blanc, certo: già amministratore delegato e direttore generale della società, è stato incoronato ieri da John Elkann, presidente di Exor e azionista di maggioranza della società di corso Galileo Ferraris. Quarantasei anni compiuti lo scorso 9 aprile, Blanc succede a Giovanni Cobolli Gigli. «Blanc sarà il presidente esecutivo - ha ammesso ieri Elkann a margine dell'inaugurazione della mostra sui 110 anni dell'Automobile Club Torino -. Il nuovo riassetto non è una novità, ma un nuovo passo verso un futuro più competitivo. Voglio ringraziare Cobolli Gigli per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto».
Come era già previsto, l'intero consiglio di amministrazione bianconero sarà ridisegnato, arriverà anche un nuovo direttore generale, ma su questo Elkann è stato più evasivo: «Ho letto tante inesattezze a questo proposito. Lunedì 12 sarà depositata la lista e si conosceranno i nomi». Escluso, però, l'ingresso di Riccardo Grande Stevens (figlio dell'ex presidente Franzo), di Evelina Christillin e del giornalista Paolo Minoli. Escluso anche un ingresso diretto dei membri della famiglia Agnelli.
Jean Claude Blanc, quindi. Laureato a Harvard, già general manager di Amaury Sport Organization, società proprietaria di strutture sportive in Francia e organizzatrice dei maggiori eventi sportivi francesi, dal Tour de France alla Parigi-Roubaix alla Parigi-Dakar. Poi direttore generale della Federazione Francese di Tennis e responsabile dell'organizzazione del Roland Garros, del Paris Master Series e della Coppa Davis. A Torino, l'uomo che ha gestito al meglio in conti della Juve in questo quadriennio, riportandola ad avere un bilancio in pareggio dopo lo sconquasso della retrocessione in serie B e della mancata partecipazione alla Champions «che pesa per almeno 30 milioni».
Con quel sorrisino un po' così, non ha mai smesso di lavorare per guadagnarsi la conferma dell'amicizia e della stima di John Elkann. I due si conobbero durante «una cena con amici comuni. Mi sono trovato al suo fianco, abbiamo cominciato a parlare di sport e della visione che ne aveva lui, di come le esperienze e le peculiarità di eventi quali le Olimpiadi si potessero applicare prima o poi anche al mondo del calcio. Abbiamo stabilito un rapporto e dopo alcuni mesi mi ha chiesto se ero disposto a trasferire le mie esperienze alla Juve: così nel 2005 sono entrato nel Cda bianconero». In testa, un'idea fissa: «Nessuno, in Italia, è mai riuscito a vincere con i bilanci in attivo.

Noi ci vogliamo riuscire». Elkann non vede l'ora e ieri ha tirato le orecchie a Ferrara & C: «Al momento sono deluso, ma la squadra si metterà a lavorare con grande umiltà. La strada è lunga, ma abbiamo tante potenzialità».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica